Padre Alberto Caccaro, missionario del PIME.

Missionari a Milano. Per comunicare la speranza

Il nuovo direttore del Centro Pime presenta le attività del 2012. Un anno fa si trovava in Cambogia, oggi è alle prese con un'altra grande sfida. «Qui non vivo di meno la mia vocazione, ovunque si ha a che fare con l'umano».
Luca Fiore

«In Cambogia vivevo senza frigorifero. A un certo punto me lo regalarono. Mi costava 15 dollari di elettricità al mese. Troppo. Potevo farne a meno. Oggi dirigo il Centro Missionario Pime di Milano e mi serve un milione di euro per ristrutturare uno stabile...». Dai confini del mondo è tornato nel bel mezzo della crisi della civiltà occidentale. Padre Alberto Caccaro la prende con ironia, perché la sua missione è cambiata moltissimo. Ma non troppo. «Non c’è missione che non sia globale, non c’è crisi che non sia globale. Entrambe hanno a che fare con l’uomo. Qui a Milano non mi sento meno missionario, anche se, inutile dirlo, desidero tornare presto nella mia Cambogia. Ma non c’è “stare” che non sia anche “partire”. Non c’è Est né Ovest. Tutto attiene all’umano. Così come i risultati non si misurano con i numeri. Ciò che valorizza il nostro fare è che, come diceva Peguy, “Lui è qui, come il primo giorno”».

La storia di Padre Caccaro l’avevamo raccontata tramite le sue lettere da Prey Veng (raccolte nel libro Cento storie di amori, recentemente pubblicato da Lindau), il villaggio dove è stato tra il 2001 e il 2011. Oggi ha presentato l’attività del prossimo anno del Centro Missionario milanese di cui è direttore dallo scorso primo giugno. Lo ha fatto con un’immagine forte, presa a prestito dal cardinale Carlo Maria Martini: «Nel sepolcro di Gesù, la notte di Pasqua, si compie il gesto di comunicazione più radicale di tutta la storia dell’umanità. Lo Spirito Santo, vivificando Gesù risorto, comunica al suo corpo la potenza stessa di Dio. Comunicandosi a Gesù, lo Spirito si comunica all’umanità intera e apre la via a ogni comunicazione autentica». Quella del Centro del Pime, ha detto Padre Caccaro, è un’attività di comunicazione che si dettaglia in diverse forme, ma come origine ha sempre quell’atto comunicativo di Dio: «Per questo possiamo comunicare vita e speranza».
«Il nostro agire vuole essere ispirato dalla fede, intesa come esperienza di conoscenza», conclude padre Caccaro: «Chi conosce Cristo, infatti, afferra la realtà in tutti i suoi fattori. Le categorie di “credente” e “non credente” non sono di tipo morale, ma attengono al campo della conoscenza».

Le attività del Centro vanno dalla comunicazione in senso stretto (pubblicazioni cartacee e online), ai progetti di educazione (l’animazione missionaria, l’attività nelle scuole e l’attività del museo di via Mosè Bianchi), fino alla solidarietà (sostegno a distanza e progetti di aiuto allo sviluppo). In particolare è stata presentata la nuova veste della rivista Mondo e Missione e il rinnovato sito internet di informazione www.missionline.org, che si affianca a www.pimemilano.com. Un’attività molto vivace che, nel suo complesso, raggiunge circa 400mila persone ogni anno tra abbonati alla rivista, adozioni a distanza, visitatori del museo, benefattori e incontri in occasione di manifestazioni.