Papa Francesco in Messico.

«È possibile, alla portata di tutti»

Si è concluso il viaggio del Papa in America centrale. Le aspettative erano tante. Come le speranze, in un Paese preda di mille problemi. E invece Francesco è andato oltre, mostrando i rami verdi di un albero che ormai sembrava marcio

È terminata la visita di papa Francesco nella nostra terra, e lo stupore è ciò che ha dominato queste giornate. Con la sua presenza tra noi, ci ha dato la sua persona, con semplicità, misericordia e audacia, e abbiamo “incontrato” un’umanità eccezionale. Il Papa non è venuto a indicare i colpevoli (come molti volevano), né a eliminare il male che ci affligge, o tanto meno a darci un progetto di Nazione: è stato più semplice. Come accade da duemila anni, è venuto a mostrarci di che cosa ha bisogno ogni uomo per vivere libero e felice in qualsiasi circostanza: l’abbandono a suo Padre Dio e a sua Madre la Vergine Maria di Guadalupe. Ci ha insegnato a guardarla in silenzio, perché solo in questo abbandono si può capire chi è Cristo. La sua attrattiva vincitrice è la certezza di non essere soli, e per questo possiamo entrare nella realtà con fiducia e coraggio.

Un aspetto interessante della sua visita è stato farci vedere i rami verdi di questo albero chiamato Messico, apprezzando e abbracciando i testimoni delle periferie più sperdute e dimenticate del nostro Paese. Abbiamo conosciuto fratelli e sorelle messicani di queste periferie, per i quali il Messico è un albero già marcio, per l’impunità, la corruzione, la disuguaglianza e la violenza. Il Papa ci ha detto di nuovo: «Guardate! È possibile, è alla portata di tutti!».

Ci sono due cose che, dopo questa visita, torno a ringraziare nella mia vita. La prima è l’incontro con don Giussani e la sequela alla tua persona, perché è grazie a questo che ho vissuto queste giornate con un bisogno e una tensione a seguire, con tutte le implicazioni che questo comporta. La seconda è la Scuola di comunità, l’aiuto concreto per capire che per fare mio qualcosa che mi stupisce, ho bisogno di una compagnia, di un luogo dove mi viene insegnato a guardare e giudicare la realtà.

Oliverio, Messico