La folla in attesa di Francesco a Filadelfia.

«Dobbiamo solo seguire»

A Filadelfia, la messa che ha concluso il viaggio oltreoceano di Francesco. I miracoli tra la folla, il rischio di sentirsi "fuori" e il desiderio di tenere gli occhi aperti. Chris e la cronaca di un pellegrinaggio che rischiava di non iniziare...

Mentre aspettavo fuori dalla mia chiesa, insieme a ottanta persone di New York, del New Jersey e del Connecticut, l’arrivo dei due pullman prenotati da settimane per andare a Filadelfia per la messa del Papa, non potevo che essere molto nervoso. I pullman erano in ritardo di due ore, e i miei “pellegrini” rischiavano di mancare il grande evento. Con nel cuore la preghiera che Dio si prendesse cura del loro viaggio, sono entrato per suonare l’organo alla messa che stava per cominciare.

Durante la prima lettura, ho dato un’occhiata fuori dalla postazione del coro, e ho visto che il gruppo stava ancora aspettando. Durante l’omelia sono uscito, ed erano ancora lì. Abbattuto, sono rientrato in chiesa, e dopo pochi minuti il parroco è venuto a dirmi che finalmente i pullman erano arrivati e il gruppo era ormai in viaggio per Filadelfia. Ho scambiato qualche messaggio e ho capito che il clima sul pullman era allegro, che alla fine erano arrivati in tempo alla messa e stavano per seguirla con il Papa.

Dopo qualche altro messaggio, mi hanno fatto sapere che si sentivano “fuori” da quanto stava accadendo. Li ho esortati a pregare per essere aperti, tesi a riconoscere i già chiari miracoli. Più tardi mi hanno raccontato che il gesto era stato straordinario: gente che “divideva” la propria particola con altri, temendo che non tutti potessero arrivare a riceverla; altri che chiamavano a gran voce i sacerdoti perché andassero dove c’era chi voleva ricevere l’Eucarestia. Un altro miracolo fra i molti che avevano reso evidente la presenza di Cristo attraverso papa Francesco. Dio sceglie chi vuole e come vuole; noi dobbiamo solo seguire.

Chris Vath, New York