La Santa messa celebrata dal Papa a Filadelfia.

La spilla sullo zainetto

Continuano le testimonianze da Filadelfia. Le ore in piedi ad attendere Francesco e quell'abbraccio che si allarga a tutti. E che rende diverso anche il ritorno in ufficio: «È possibile vivere con un altro sguardo»

Sono stata tanto fortunata da assistere a messe celebrate da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Pur nella diversità di quei due Papi, entrambe sono state fra i momenti più grandi della mia vita. Ero molto contenta di appartenere alla Chiesa, richiamata con forza al dono di avere un Papa a guidarci. Ieri è stato un po’ diverso.

Forse perché non c’erano biglietti e siamo stati in piedi per ore. Inoltre il modo con cui la stampa stava parlando di papa Francesco, lavorando di fantasia, mi rattristava. Gesù e quanti lo seguono non sono particolarmente popolari nel nostro mondo. Ma ieri ho cominciato a capire il genio di Francesco: è capace di estendere il suo abbraccio a quelli che sono diversi senza perdere di vista l’essenziale. E a noi chiede di fare lo stesso. Questa volta credo anche che i media abbiano capito che non è così facile strumentalizzarlo. È stato un grande giorno per i fedeli.

Stamattina, andando al lavoro, ho notato qualcosa che era diametralmente opposto a quello che avevo visto il giorno prima: persone stressate, ossessionate dai particolari e non libere. È stata dura non farsi trascinare in questo vortice. Ho continuato a guardare la spilla che ieri ho comprato e messo sul mio zainetto, e ho pensato che è possibile vivere con un altro sguardo.

Sara, New Jersey