«Voglio vedere cosa accade fra voi»

Alla vigilia delle elezioni, tutti i candidati contattano Monica, per il suo ruolo nell'attività del Banco di solidarietà. Lei li incontra tutti e racconta «cosa tiene insieme» la sua vita. E, il giorno dopo i ballottaggi, riceve due sms inaspettati

Elezioni amministrative in un paese del sud Milano. Tutti i candidati sindaco delle varie liste mi contattano. Penso che facciano gola i voti delle persone che gravitano attorno al banco di solidarietà: 140 pacchi mensili di prodotti non deperibili, 190 famiglie che settimanalmente ricevono prodotti freschi e una settantina di persone che offrono gratuitamente tempo all'opera significano più di cinquecento voti.

Io non capisco nulla di politica ma penso che devo incontrarli.

Leggo il volantino di CL sulle amministrative, La politica è un bene, e mi domando: qual è il bene per me? Così incontro tutte queste persone e racconto loro cosa tiene insieme il banco di solidarietà, ma soprattutto cosa tiene insieme la mia vita, pur nel dolore e nella fatica di tutti i giorni. Racconto che, tutte le mattine quando mi sveglio, chiedo a Dio di farmi la grazia di poter vedere la realtà che ho davanti con i suoi occhi, come la vede lui, così che ciò che faccio per me e i miei figli, per il banco, per il mio lavoro permetta alla sua misericordia di irrompere.

Non prometto a nessuno il voto, ma noto una curiosità ulteriore nei loro occhi, oltre alla stima per la presenza del banco in città.

Poi arriva il ballottaggio del 5 giugno. All'indomani dei risultati, il candidato sindaco uscente, che ha perso, mi invia un sms: «Ciao, da oggi questo è il mio nuovo numero di telefono, non voglio che ci perdiamo di vista». E il nuovo sindaco mi chiama: «Quando vi trovate la prossima volta per il banco? Io voglio cominciare il mio mandato da lì, voglio vedere cosa accade fra voi».

Monica, San Giuliano Milanese (Milano)