Il 9 ottobre, il pellegrinaggio da Abbiategrasso a Trivolzio.

In cammino «con tutto di sé»

Tra le campagne della Bassa lombarda, il 15° pellegrinaggio da Abbiategrasso a Trivolzio. Nella giornata di ieri, in duecento in viaggio verso san Riccardo Pampuri. Un percorso di cinque ore che «porta dentro ogni cosa della vita»

Ieri, domenica 9 ottobre, c'è stato il 15° pellegrinaggio da Abbiategrasso a Trivolzio, un percorso che collega il Naviglio Grande con Bereguardo seguendo il corso d'acqua che irriga la campagna della bassa lombarda.

Il pellegrinaggio è nato anni fa da alcuni adulti che avevano voluto far loro il richiamo di don Giussani a immedesimarsi nei santi della nostra terra, andando alla ricerca della particolare umanità di uno dei santi più significativi e affascinanti della terra di Lombardia: san Riccardo Pampuri.

San Riccardo è un santo che ci ha attratto e continua ad attrarci per la sua incontenibile energia di vita, per il suo abbraccio a chi ha bisogno, per la sua sensibilità tesa ad aiutare chiunque soffre. Don Giussani ci ha educato a guardarlo, e il pellegrinaggio, negli anni, si è sviluppato coinvolgendo persone su persone da diverse parti d'Italia: lo scopo, sempre più consapevole e determinato, è quello di immedesimarsi nello sguardo del fondatore di CL, uno sguardo attento e curioso, uno sguardo commosso dall'umanità di san Riccardo.

Ancor di più quest'anno, anno della Misericordia, il pellegrinaggio da san Riccardo ha voluto essere un vero, autentico pellegrinaggio, non uno sforzo sentimental-religioso, ma il cammino della vita, che ognuno fa per essere all'altezza del suo desiderio. Il fascino di questo gesto sta tutto nel fatto che quel cammino di cinque ore porta dentro tutta la vita: i bambini siriani di padre Ibrahim, le sofferenze che segnano la vita di tante persone della comunità, le domande delle famiglie, il rapporto con i giovani, i bisogni dei poveri, queste alcune delle tante richieste che chi c'era ha portato a san Riccardo, certo che lui se le assumerà con la sua benevola intercessione.

Nell'omelia durante la messa che ha concluso il pellegrinaggio, don Gianni Calchi Novati ha sottolineato questa coincidenza tra il pellegrinaggio e la vita, proprio perché ogni attimo dell'esistenza è pieno solo se mosso dall'ideale cui si tende con tutto di sé. Andare verso la realizzazione del proprio desiderio di felicità, è per questo che si va ad un pellegrinaggio, è per questo che si vive!

Le duecento persone che domenica 9 ottobre hanno camminato nella campagna lombarda tra i campi ingialliti o già brulli hanno fatto passi e passi in più verso il destino della loro vita. Per questo hanno camminato in modo incalzante e con intensità, perché a tema vi era la loro vita.

Gianni, Abbiategrasso