L'umanità che stravince fra le sbarre

Il giorno prima della Colletta alimentare, quella dei detenuti dell'Istituto penitenziario di Brucoli, in provincia di Siracusa. Tra persone emarginate, la riscoperta del valore della condivisione. Che ha come risultato quaranta chili di alimenti raccolti

Venerdì 25 novembre, giorno che precede la Giornata nazionale della Colletta alimentare, siamo rimasti profondamente commossi. Alla proposta di raccogliere alimenti per i poveri, tra i detenuti dell'istituto penitenziario di Brucoli è avvenuta una gara di generosità.

Nelle sezioni ottava e dodicesima, con il permesso del direttore Antonio Gelardi e della dottoressa Emilia Spuches, sono stati raccolti 40 chili di pasta ed altri alimenti. A noi sarebbe bastato un solo chilo per constatare come queste persone, che la società spesso emargina ed etichetta come merce di scarto, possano invece essere esempio di solidarietà e condivisione, un segno di speranza per un mondo sconvolto da guerre, insicurezze e paure.

Spesso condanniamo questi nostri fratelli giudicandoli con severità, senza pensare che noi potremmo essere al posto loro. Al nichilismo che ci circonda, danno anche loro una risposta, originata dal cuore generoso di chi è nel dolore e nella sofferenza della detenzione.

Io rimango stupito di fronte alla ricchezza di umanità di questi amici, che ogni volta stravince. E lascia noi volontari pienamente consapevoli di aver fatto un incontro decisivo per la nostra esistenza.

È un incontro che per qualcuno di noi si ripete da decine di anni, perchè siamo felici di ritornare a trovarli. Troviamo vere ed affascinanti le parole di Gesù: «Ero carcerato e sei venuto a trovarmi». Il cammino al vero è un'esperienza, ed è per noi l'esperienza cristiana più concreta. È ciò che ci dà certezza che quello che stiamo costruendo con loro è una realtà eterna ed immortale. Da uomini etichettati come inutili o da punire, nasce invece una realtà, un fatto, che è opera di un Altro.
Giovanni, Siracusa