Un momento dell'incontro.

«Non sapevo chi fosse, ma mi ha risposto»

Nella città siciliana, la presentazione di "Vita di don Giussani". Tra i relatori, un ospite che pensava a Cl come a un «movimento integralista», e che adesso dice: «Voglio maturare vedendo Gesù Cristo come centro di tutto»
Enrico Jansiti

La presentazione a Siracusa di Vita di don Giussani del 17 maggio è nata da una chiacchierata con Letizia Bardazzi e don Giuseppe Baturi a Pacengo sul Garda qualche mese fa. Era immediatamente emersa l'evidenza che non si trattasse solo di una presentazione, ma di un aiuto potentissimo a me, alla nostra gente, per far conoscere la persona che ha cambiato la mia vita e quella di tanti in tutto il mondo: don Luigi Giussani.

Abbiamo proposto di fare da “contro relatore” a Giuseppe Piccione, notissimo avvocato siracusano, presidente della deputazione di Santa Lucia, patrona di Siracusa, che abbiamo invitato a leggere la biografia di don Giussani non certo per la sua prossimità al movimento, ma per l’interesse suscitato in noi dalla sua disponibilità ad implicarsi fattivamente nella realtà della nostra città con un’apertura e un approccio estremamente interessante.

«Non capivo il perché di quest’invito», ha detto: «Perché a me? Ho sempre considerato Cl un movimento integralista. Mi sono avvicinato al libro prendendolo come una sfida, una curiosità ed ho scoperto don Giussani: autentico sacerdote, appassionato alla confessione, all’ecumenismo (protestantesimo americano e mondo ortodosso), che entra nella scuola e in brevissimo tempo diventa punto di riferimento in quell’ambito, e poi ubbidiente alla gerarchia, appassionato di musica, di letteratura (Leopardi, Pasolini), una grande modernità, altro che integralismo! Questo libro è stata per me la scoperta di una bella persona e di un’esperienza che ha segnato la vita di molti. Ho trovato la risposta al perché sono stato invitato: la Provvidenza, che avevo già incontrato nella storia di santa Lucia, mi ha fatto il dono di incontrare don Giussani e ora voglio maturare vedendo Gesù Cristo come centro di tutto. Ringrazio con vero affetto chi mi ha invitato e tutti voi di consentirmi questa esperienza».

Alberto Savorana, l'autore del libro, ha ripreso tutti i passi dell’intervento citando, esemplificando, riportando scene vive della vita di don Giussani che hanno catturato l’attenzione dei 300 ospiti della sala (un numero grandissimo per noi). Tanti di loro si sono avvicinati al tavolo alla fine dell’incontro, per ringraziare o per parlare. Come la madre di un ragazzo che, invitato da un amico, non ha voluto venire e le ha detto: «Vai tu al mio posto», e lei è venuta senza sapere bene il perché. E si è ritrovata, lei atea, davanti al racconto della vita di quest’uomo, mai visto né sentito, un prete milanese, un sacerdote che rispondendo al ragazzo ateo costretto dalla madre a confessarsi, lo aveva invitato ad amare e non ad odiare Dio. E lei, piangendo, ad Alberto ha detto: «Questa è la mia domanda e qui ho trovato la risposta!» Un caso, forse. Ma la parola caso è la più vicina alla parola Avvenimento, un Altro presente che si afferma, ci raggiunge, ci muove, ci commuove e fino alle lacrime. O ancora la nostra amica avvocato dell’Arci che si occupa di immigrazione e che ha invitato alla presentazione tutti i componenti dell’associazione ed ha portato con sé il garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Siracusa, entrambi non di Cl, ma appassionati a quello che fanno e, per questo, nostri amici.

Siamo usciti contenti e desiderosi di continuare, di far conoscere questa esperienza, da dove proviene e che incidenza può avere nella realtà di tutti i giorni, con tutte le preoccupazioni, le ansie, i problemi, certo, ma con la certezza della vittoria di Cristo, vivo e presente, qui a Siracusa. Abbiamo invitato alla Scuola di comunità in video conferenza con don Carrón e a prendere sul serio le elezioni distribuendo a tutti il volantino “Europa 2014. È possibile un nuovo inizio?” e continueremo con la lettura di Dante con Franco Nembrini ai primi di luglio e le vacanze a Pantelleria. Insomma una festa che è appena cominciata ed a cui invitare tutti, nessuno escluso.