L'intitolazione a don Giussani del lungoporto di Chiavari.

Il porto che tende all'infinito

Dopo Portofino, Varigotti e Rapallo, anche Chiavari ha dedicato un luogo pubblico a don Luigi Giussani: il nuovo lungoporto. Un momento di gratitudine per la comunità locale e «l'occasione per riscoprire l'incontro che abbiamo fatto»
Alessandro Giuntini

Chi durante l’estate si fosse trovato a passeggiare sul lungoporto di Chiavari, da poco ristrutturato, potrebbe essersi imbattuto in una nuova targa che reca il nome di don Luigi Giussani.

Il 30 luglio 2016, infatti, gli è stata intitolata la nuova passeggiata sul mare della cittadina del Levante ligure, alla presenza del sindaco, Roberto Levaggi, di monsignor Pino De Bernardis, volto storico del movimento in Liguria e responsabile diocesano di CL, di Marco De Petro, ex sindaco, e di Andrea Giussani, presidente della Fondazione Banco Alimentare.

Non è la prima volta che i liguri dedicano uno spazio pubblico al fondatore di CL: c’è la piazza del faro a Portofino (dove era stata scattata la celebre foto del “Gius” insieme a un gruppo di giovani), una strada a San Lorenzo di Varigotti e una via a Rapallo. Il rapporto tra il sacerdote brianzolo e queste terre risale alla sua giovinezza, quando proprio a Varigotti aveva trascorso un lungo periodo di convalescenza, e alle origini di Gs, quando vi portava in ritiro i primi ciellini.

E Chiavari? Qui c’è una comunità ben radicata sul territorio, da cui, nel corso degli anni, sono nate e cresciute diverse opere con la collaborazione e la stima della gente del posto. È il caso, per esempio, del doposcuola Portofranco. Oppure le attività dell’associazione Famiglie per l’accoglienza. Ancora, la presenza del Banco Alimentare, che assiste numerose famiglie segnalate dai Comuni e dalle parrocchie. C’è anche la Scuola “Maria Luigia” (dal nido alle medie), nata da un gruppo di genitori e professori quarant’anni fa e che rappresenta tutt’ora un’eccellenza.

«Per la comunità di Chiavari è stato un momento di gratitudine molto forte, ma anche un’occasione per andare a rivedere cosa abbiamo incontrato e cosa ha significato don Giussani per la nostra città», racconta Giuseppina Bacigalupo, una della “prima ora” tra i ciellini della zona: «Per questo abbiamo organizzato un momento di festa aperto a tutti, proponendo anche la mostra su don Giussani, “Dalla mia vita alla vostra” e tantissimi concittadini hanno partecipato ai vari appuntamenti».

L’idea dell’intitolazione è nata un anno fa, in occasione della realizzazione di alcune opere pubbliche a Chiavari, tra cui il lungoporto. Il sindaco Levaggi ha accolto subito la proposta e, nella cerimonia di intitolazione ha definito don Giussani «testimone dell’infinito», quell’infinito che il sacerdote non ha mai smesso di indicare e che trova nella stessa architettura del nuovo porto, «teso verso l’orizzonte», una grande sintonia.