Un momento del Macerata-Loreto.

In cammino per ciò che ci fa vivere

Benedetta dal Papa, è partita la fiaccola che sabato 7 giugno accenderà il braciere della XXXVI edizione del pellegrinaggio tra le città marchigiane. Un gesto che, partito nel 1978, è arrivato a coinvolgere 60mila persone da tutto il mondo
Francesco Graffagnino

Il XXXVI Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, dal titolo «Di cosa abbiamo bisogno per vivere?», è iniziato qui. Con papa Francesco che, al termine dell’Udienza generale di mercoledì 4 giugno, ha benedetto la Fiaccola della Pace con queste parole: «Che bella combinazione! Io insieme ai presidenti di Israele e Palestina domenica pregherò per la pace e voi intanto camminate verso la Santa Casa con la stessa intenzione. Pregate tanto, mi raccomando». E non è mancata la battuta, con la domanda al tedoforo che gli porgeva la fiaccola: «Questa è per me?». Un’attenzione e un affetto che ha voluto ribadire a monsignor Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica e promotore del gesto: «Vi darò un altro segno della mia vicinanza».

Il primo tedoforo è partito subito dopo la benedizione di Francesco. La fiaccola coprirà un percorso di 300 chilometri, passando di mano in mano a una ventina di podisti provenienti da gruppi sportivi marchigiani e pugliesi. Con un primo stop a Terni, dopo un centinaio di chilometri. E quest’anno, una novità nel percorso: i podisti faranno sosta presso le suore trappiste di Vitorchiano, nel Viterbese, dove si uniranno a loro nella recita dell’Ora media. Tappa successiva, Perugia, dove il cardinale Gualtiero Bassetti reciterà la messa in Duomo, per poi toccare Assisi, con la visita alla tomba di san Francesco. E ancora, passando da Plestia, Camerino, per ricordare le vittime del terremoto del 1997, e San Severino Marche. Infine, sabato 7 giugno, la partenza dal centro Giovanni Paolo II di Loreto per arrivare nello stadio di Macerata e accendere il braciere, gesto che darà inizio alla santa Messa, celebrata dal Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, che aprirà il Pellegrinaggio. Appuntamento, quindi, sabato 7 alle 20.30 allo stadio Helvia Recina: finita la messa i pellegrini lasceranno lo stadio per incamminarsi nella notte accompagnati da oltre 3.000 volontari, e percorrere i 27 chilometri tra le colline che separano le due cittadine marchigiane.

Un gesto, il Macerata-Loreto, che nasce nel 1978, anno dell’elezione di Giovanni Paolo II, recuperato da una antica tradizione per iniziativa di Vecerrica, allora insegnante di religione di Macerata, che propose il cammino agli studenti come gesto di ringraziamento alla Madonna a conclusione dell'anno scolastico. Quell’anno i partecipanti furono circa trecento. Nel tempo, i numeri sono lievitati fino ad arrivare, con le ultime edizioni, a oltre sessantamila presenze da tutto il mondo.

Il Pellegrinaggio è proposto da Comunione e Liberazione, d’intesa con le diocesi di Macerata e Loreto, al quale si sono aggiunti negli anni altri movimenti ed associazioni ecclesiali. Una grande occasione di preghiera che offre una semplice testimonianza di unità e di comunione. Ancora una volta seguendo l’invito di Francesco, durante una telefonata per salutare i partecipanti l’anno scorso, e che oggi suona come una risposta a quella domanda che dà il titolo all’edizione 2014: «Tutta la vita è un pellegrinaggio. L’importante è l’incontro con Gesù in questa strada della vita, l’incontro con Lui, e questo ti dà la fede, perché è proprio Lui che te la dà. Ed è necessario che la fede diventi un’esperienza presente».