"Vita di don Giussani", la presentazione a Rho.

Un incontro in cui quella promessa risuona...

C'era Adel, tunisino, arrivato in Italia su un barcone. E c'era la signora che era stata al funerale di don Giussani e aveva letto i suoi libri. E con loro c'erano quattrocento persone, alla presentazione della biografia del fondatore di CL
Gianmaria Martini e Roberto Zucchetti

Alcuni segni significativi si erano manifestati già prima dell’incontro di presentazione del libro Vita di Don Giussani, che si è tenuto presso l’auditorium dei Padri Oblati di Rho, lunedì 17 febbraio. Molti amici della comunità si erano mossi personalmente per telefonare, incontrare, avvisare altri amici di questo incontro: ex-giessini, persone con cui si è in rapporto, vicini di casa, colleghi, genitori delle varie opere educative, sacerdoti e amministratori. I negozi in centro a Rho e nei vari centri commerciali della zona erano tappezzati: in vetrina molti avevano ben evidente la locandina di invito all’incontro. La mossa è stata legata all’io, non bastava più la impersonale email: la gratitudine per don Giussani chiamava in causa direttamente ciascuno e il desiderio era invitare gli amici a venire a conoscere chi aveva cambiato la vita di molti per sempre.

La risposta all’invito è stata sorprendente: un’apertura, un interesse verso la persona di don Giussani, una disponibilità a partecipare. Molti raccontavano di averlo conosciuto: chi personalmente, come la signora che raccontava che don Gius era amico del marito medico, e che veniva spesso a cena a casa loro. Chi per aver partecipato qualche volta ai raggi alla fine degli anni Cinquanta, dove aveva conosciuto anche Marco Martini e Pigi Bernareggi.

La risposta la sera dell’incontro è stata superiore ad ogni aspettativa: auditorium stracolmo, gente in piedi, più di quattrocento persone, la stragrande maggioranza non direttamente coinvolta nell’esperienza del movimento. Il video che ha aperto l’incontro ha toccato tutti, come è stato evidente dal silenzio commosso in sala. I due relatori, monsignor Renato Corti, già vescovo di Novara e attualmente ospite dai Padri Oblati, e Alberto Savorana, autore del libro e portavoce del movimento, hanno presentato il volume mettendosi in gioco personalmente e fissando l’attenzione dei presenti su tre punti: l’infanzia e l’adolescenza di don Giussani ed i maestri che ha incontrato, molti dei quali conosciuti personalmente anche da monsignor Corti. L’origine del movimento di Cl, nato dalla passione di don Giussani per Cristo e verso i giovani. E il “cuore” della proposta di don Giussani, l’Incarnazione, Dio che si fa Uomo e viene ad abitare in mezzo (un Fatto che è l’origine della nostra fede, come ha ricordato monsignor Corti, e che spesso viene dimenticato anche all’interno della Chiesa per privilegiare altri aspetti).

Al termine dell’incontro e nei giorni successivi, tanti i fatti che testimoniano che è accaduto qualcosa di originale. Una persona anziana racconta ad un sacerdote del movimento: «Ho partecipato negli anni Sessanta ad alcuni raggi e poi mi sono allontanato. Stasera ho pensato: come sarebbe stata diversa la mia vita se fossi rimasto fedele». Più di quaranta libri venduti all’uscita, altri richiesti e consegnati nei giorni successivi. Un’amica racconta di essere stata colpita da quanto sentito e dal vedere in sala tanti suoi conoscenti non aderenti a Cl come lei, segno, sono le sue parole, che la persona di Giussani interessa anche fuori dal movimento. Un altro amico per cui l’invito e la partecipazione alla serata è stata occasione di un ri-incontro, che adesso continua con la promessa di vedersi nei prossimi giorni per un caffé. Una signora che ha raccontato di aver letto molte opere di don Giussani, e di aver partecipato al suo funerale. Adel, tunisino arrivato a Lampedusa con i barconi, racconta dopo l'incontro a chi lo saluta: «Perché sono qui? Dopo aver girato mezza Italia sono stato accolto in una famiglia qui a Rho. Mi sono chiesto perché lo facevano e ho capito che quello che è capitato a me c’entra con quest’uomo; così sono venuto, per conoscerlo meglio».

Insomma tanti segni che continuano ad accadere, che hanno cambiato la vita della comunità, colpita dalla potenza del carisma, che opera in modo misterioso in tanti, lasciando un segno che rimane per anni e poi si manifesta di nuovo. Un carisma che è molto più grande di quello che noi con i nostri tentativi possiamo fare, a cui abbandonarsi sempre di più dicendo il nostro “si”.