Gli Esercizi della Fraternità a Rimini.

«Vogliamo essere mani e piedi di una Chiesa in uscita»

Nel fine settimana, gli Esercizi della Fraternità di Comunione e Liberazione. Ventiquattromila persone davanti alla sfida del titolo: "Una presenza nello sguardo". La cronaca su "Avvenire.it"
Giorgio Paolucci

«"Andrea, che hai? Sei diverso, che ti è successo?". Immaginate lui che scoppiasse in pianto abbracciandola, e lei che, sconvolta da questo, continuasse a domandargli: "Ma che hai? E lui a stringere sua moglie che non si è mai sentita stretta così in vita sua: era un altro».

Nei saloni della Fiera di Rimini domina un silenzio gonfio di commozione. Risuona la voce roca e fascinosa di don Giussani, che in un video del 1994 racconta agli studenti universitari di Comunione e Liberazione l'incontro con Gesù sulle rive del Giordano che ha cambiato l'esistenza di uno dei primi apostoli. E racconta di tante altre umanità cambiate dall'incontro con Gesù e, nei secoli fino a oggi, con coloro che lo hanno seguito: è la storia della Chiesa. In 24mila ascoltano le sue parole, altre migliaia in collegamento con 17 Paesi, durante gli Esercizi spirituali guidati da don Julián Carrón, presidente della Fraternità di CL, che si sono conclusi ieri.
Il sacerdote spagnolo ha svolto il tema "Una presenza nello sguardo" sottolineando che il modo con cui Gesù guardava quelli che incontrava era carico di una presenza affascinante e mobilitante, capace di trasformare l'esistenza.

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