Alberto Savorana e don Julián Carrón.

Un cristianesimo che si comunica per invidia

Ieri, a Madrid, la presentazione alla stampa iberica della biografia di don Giussani in lingua spagnola. Insieme all'autore, Alberto Savorana, era presente anche don Julián Carrón, presidente della Fraternità di CL
Alvaro Real

Julián Carrón e Alberto Savorana hanno presentato la prima biografia del fondatore di Comunione e Liberazione: Luigi Giussani. Su vida. Si tratta di un libro vasto (1.395 pagine) che pretende di essere un tentativo di raccontare chi è stato e come ha vissuto il fondatore di questo movimento ecclesiale. Contiene interventi, dialoghi, quaderni di appunti e corrispondenza familiare. Anche lettere a amici, vescovi e Pontefici e pure testimonianze di coloro che possono ricostruire certi momenti importanti della sua vita.

Riconosco di non essere andato molto convinto alla presentazione del libro e che durante l’incontro avevo in mente solo una domanda: servirà a qualcosa un libro come questo? Hanno qualcosa in comune i giovani dell’epoca di Giussani con i giovani di adesso? Potranno capire i giovani di oggi cos’è l’incontro, la presenza, l’incarnazione o l’avvenimento storico?

Julián Carrón ha risposto a tutti i miei dubbi con una frase geniale, rubata a don Luigi Giussani: «Quando ero insegnante dicevo ai mie alunni che il cristianesimo si comunica per “invidia”, perché una persona che vede un’altra vivere con gioia, intensità e soddisfazione, desidera quella vita per sé».

I giovani di una volta non sono gli stessi di adesso, ma don Luigi Giussani già allora aveva saputo capire questa problematica come viene spiegato molto bene nel libro. «Già negli anni Novanta don Giussani vide i problemi dell’emergenza educativa», spiega Julián Carrón durante la presentazione: «Si accorse che c’era una debolezza di coscienza, una debolezza affettiva nella quale si andava perdendo la tradizione».

«Il cristianesimo si comunica vivendolo, non spiegandolo», dice Julián Carrón facendo vedere che solo così si riesce a educare e suscitare interesse. Poi ci sarà il momento della verifica, quella di colui che vede la gioia del cristiano e vuole sapere se è una cosa possibile, se si può vivere. «Il cristianesimo non è una dottrina, è un avvenimento che accade nella vita», ha sottolineato ancora il Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione.

Per invidia, per invidia… continuo a pensare mentre scrivo questa cronaca: il fatto è che quella risposta stamattina mi ha lasciato disarmato. I giovani vogliono essere come san Francesco d’Assisi, ma non perché vogliono essere poveri; vogliono essere come santa Teresa di Gesù, ma non perché vogliono vivere in un monastero ed essere mistici; vogliono essere come i missionari, ma non per la loro vita piena di pericoli; vogliono essere come i modelli che hanno attorno per invidia, se appaiono contenti e desiderosi di vivere la vita in modo intenso.

Nella biografia di Luigi Giussani, scritta da Alberto Savorana e pubblicata da Ediciones Encuentro, troveremo una vita aperta e piena di gioia. La storia di chi lascia una promettente carriera teologica per insegnare in un liceo, di chi ha vissuto la crisi del ’68 o le vicende ecclesiali, sociali e politiche dell’epoca e pure una dura malattia. Una vita degna di essere conosciuta e anche – perché no? – di averne un po’ una sana invidia.


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