Rosetta con i ragazzi dell'opera don Giussani.

«Senza Rosa la città non sarebbe la stessa»

L'incontro con il movimento, l'arrivo a Belo Horizonte quarant'anni fa e la fondazione delle "Opere educative don Giussani". Una vita, quella di Rosetta Brambilla, che ha lasciato il segno. Fino alla consegna della cittadinanza onoraria
Regina Alvares

Una platea piena e molto varia: bambini, giovani, donne, uomini, anziani, italiani e brasiliani. Sul palco, autorità politiche, religiose, diplomatici, uomini di cultura. E, al centro, una signora semplice e visibilmente imbarazzata e commossa: la nostra cara Rosetta - la grande festeggiata di questa sera, pronta a ricevere la cittadinanza onoraria della città di Belo Horizonte.

Un clima di festa e di allegria che trasforma un ambiente burocratico e freddo in quello di una grande famiglia. La cosa incredibile è che questa sera tutti si conoscono, si guardano, si abbracciano e riconoscono in quella donna una Presenza che muove e commuove ciascuno. In molti momenti della serata, la formalità della cerimonia lascia spazio a uno stupore, con cui ciascuno può vedersi dentro una storia. Riconoscersi parte di un popolo. Impossibile non accorgerci che siamo profondamente grati per l’incontro con Rosa. Come dice il Console, Aurora Russi: «Rosa non sarebbe la stessa se non fosse a Belo Horizonte e Belo Horizonte non sarebbe la stessa se non ci fosse Rosa».

È visibile negli occhi di ciascuno questa meraviglia: «Se non avessi incontrato Rosa, dove sarebbe andata la mia vita?», dice una mamma nelle immagini del video proiettato nella grande sala, che racconta le Opere educative don Giussani. E nel vederla dire che «il significato dell’Opera è rendere di nuovo visibile la presenza di Dio», una volta ancora ci insegna a guardare. Tanto che queste parole vengono riprese dal sindaco Silvinho Rezende, che ha voluto la cittadinanza onoraria per Rosetta: «Lì era visibile la presenza di Dio», riferendosi a quello che ha visto vibrare nelle persone.

È mercoledì sera. La maggior parte delle persone il giorno dopo deve andare al lavoro presto, abita lontano, e per molti è la fine di una giornata di lavoro intensa, eppure nessuno vuole andarsene. È la gioia per un incontro, accaduto anni fa o solo pochi giorni fa, ma con la stessa commozione. Rosetta testimonia con la sua vita la storia di un incontro che ha cambiato - che cambia - il mondo. E anche molti che non credono sono affascinati da lei, ma lei corregge subito: «Non sono io, è un Altro».

Un altro fatto che abbiamo notati tutti è che la festa si è svolta in una “rossa sera”, celebrata anche dal cielo con una bellissima “rossa luna”. Anche i suoi amici dal cielo volevano renderle omaggio.

Negli asili dell’opera educativa don Giussani è stato realizzato un documentario Através da Obra, regia di Enrico Basaldella - in distribuzione presso Persona Film (enricobasaldella@hotmail.com) e online da Itaca Libri