Il video per i 60 anni di CL, in portoghese.

«C'è tutto qui dentro, non è vero?»

Il video dei 60 anni è stato proiettato in Portogallo. A vederlo al Forum della città erano più di cinquecento persone. Dallo studente di ingegneria a dom Duarte, Duca di Braganza. E in tanti, alla fine, hanno comprato copie in più da regalare agli amici
Aura Miguel

Una notte di pioggia non ha impedito che il Forum di Lisbona, nel centro della città, fosse quasi completamente pieno per la proiezione del video. Circa cinquecento persone hanno applaudito quando lo spettacolo è terminato. Ma l’impatto di ciò che abbiamo visto e udito, lo scorso 13 novembre, ha avuto un'eco anche fuori della sala, perché molti hanno tante cose da raccontare.

«Qui in Portogallo faccio la stessa esperienza di quelli del video», afferma Leonor, ancora con le lacrime agli occhi, uscendo dall’auditorium. «Perché, vivendo la realtà, non negando niente di essa, si trova la felicità. È quello che trasmette il video: ogni persona che prende contatto con il movimento e con l’esperienza di don Giussani, trova la felicità, ossia trova Cristo». Fra le testimonianze presenti nel filmato, c’è sua figlia Inês, con il genero e tre nipoti (il più giovane con gravi problemi di salute). «È commovente vedere il modo in cui fanno una reale esperienza di vita», aggiunge Leonor. «Così, i nostri figli hanno cose da raccontare. E questa esperienza, per me, è la santità».

Seduti in prima fila nell’auditorium, due vescovi ausiliari di Lisbona non nascondono la loro soddisfazione. Don Joaquim Mendes sottolinea «l’importanza della persona e la valorizzazione della dimensione umana della fede, che tiene in considerazione i desideri della persona, le aspirazioni più profonde che definiscono tutti noi: il desiderio di Dio, il desiderio della bellezza, della comunione, dell’amore. È tutto qui dentro, non è vero? E Giussani ha avuto l’intuizione di far risorgere tutta questa ricchezza che è dentro ognuno di noi». E aggiunge: «Mi ha colpito la testimonianza del musulmano. Vuol dire che questa esperienza risveglia, nell’essere umano, la comunione nelle differenze».

A sua volta, don José Traquina valorizza l’universalità delle testimonianze: «Sono molto belle, parlano dell’esperienza di ciascuno, nelle Scuole di Comunità di tutto il mondo, e questo dimostra come le persone siano capaci di scoprire la verità nella loro vita e siano in grado di vivere delle responsabilità. Sanno testimoniare la bellezza della vita che è in loro e sanno scoprire che Dio non li ha abbandonati, ed è una cosa molto bella. Mi hanno colpito le testimonianze di coloro che si erano persi, erano completamente distrutti, per loro la vita non aveva più senso e ora sanno spiegare le ragioni della loro vita, della loro nuova esistenza. Qui si percepisce pure che la persona non è abbandonata alla solitudine e che anche altri hanno fatto questa scoperta; da questo, allora, nasce la Chiesa, nasce l’esperienza di comunità, come ci mostra il video». Il vescovo ausiliare di Lisbona, di recente nomina, sorride e commenta: «Qualcuno si emoziona raccontando, ed emoziona anche noi. È una raccolta di testimonianze molto bella, che vale la pena vedere».

Nonostante l’ora tarda (quasi mezzanotte), molti si fermano lì, e continuano a parlare al termine della proiezione. Pedro commenta, entusiasta: «È una grande gioia appartenere a questa storia, come si è capito anche dagli applausi alla fine del video». Architetto, padre di cinque figli, ricorda le testimonianze di Weiler e Farouq, «perché dimostrano come il Movimento non sia limitato solo all’interno della Chiesa, ma ci faccia vivere l’esperienza di Cristo che risponde all’uomo, a tutti gli uomini di tutti i tempi». E Cristo risponde in modo tale che questo professore di teoria dell’architettura comincia a pensare, giorno dopo giorno: «Ho preso appunti di cose che voglio usare nella mia prossima lezione. Don Giussani era un grande maestro perché insegnava cose che si potevano verificare nell’esperienza e voglio essere un professore come lui, ossia non insegnare niente che non si possa verificare nell’esperienza».

Anche Carmo, studente di Ingegneria forestale, dopo aver visto il filmato ha cominciato a pensare alle lezioni: «È stato divertente vedere come la mia esperienza in università può essere la stessa esperienza fatta da Rose nel cuore dell’Africa, o l’esperienza che si fa a Cracovia. Mi è piaciuto vedere come si può vivere l’esperienza del movimento giorno per giorno, in modo così concreto. E, nel mio caso, il video mi ha aiutato a capire che vivere la facoltà in università è vivere l’incarnazione di Cristo nella mia vita».

In un’animata conversazione con gli amici, anche Rachel dice: «Mi è piaciuto molto, perché la realtà del movimento è presentata in modo efficace, e perché demistifica alcune obiezioni sul movimento: che sarebbe troppo intellettuale, o la Scuola di Comunità troppo arida o riservata solo a certe persone. Il film mostra che questa esperienza è possibile per tutti, in tutte le parti del mondo, in tutti gli ambienti e realtà della vita». E conclude, con una certa nostalgia: «Mi è piaciuto molto sentire don Giussani, ed è un peccato che non sia durato un po’ di più. Secondo me – che l’ho incontrato personalmente – manca la forza che aveva lui nel dire le cose di cui sentiamo parlare nella Chiesa. Ma c’è di buono che non si tratta di culto della personalità, ma della dimostrazione di come il suo carisma ci raggiunge. Il video è la dimostrazione che don Giussani non ha bisogno della presenza fisica per continuare a manifestarsi, dato che ci sono testimonianze di persone che non l’hanno mai visto, né conosciuto».

L’impatto di Giussani ha impressionato anche Luís, che pur non essendo del movimento qui ha molti amici: «Mi è piaciuto molto quello che parlava in mezzo alle mucche, all’inizio, mostrando come si possa vivere tutto per Nostro Signore. Il mio percorso spirituale, già da oltre vent’anni, è nel Cammino neocatecumenale, ma mi piace molto il modo in cui CL incontra gli uomini e si mette in rapporto con l’altro». E, con una luce negli occhi, aggiunge: «Ho ascoltato Giussani per la prima volta e mi ha colpito l’intensità della sua voce quando chiedeva di andare ad annunciare il Vangelo agli altri, sembrava che parlasse Kiko Arguello, potrebbero essere fratelli!» E Luís va via dopo aver conprato parecchi dvd da regalare, «perché le testimonianze rivelano un’esperienza fantastica».

Chi si è portato via molte copie del film è stato anche dom Duarte, duca di Braganza. «Il video è molto interessante e di alta qualità, il messaggio che passa è chiarissimo e molto positivo», dice il capo della Casa Reale portoghese. «Mi ha colpito la testimonianza del professore ebreo, la presenza di musulmani e ortodossi e anche ciò che ha detto quel nero che voleva suicidarsi e si è convertito. Inoltre mi è piaciuto vedere la dimensione sociale di questo movimento, per esempio le opere in Brasile e in Uganda».

E, in tutta semplicità, colui che sarebbe il Re del Portogallo se in questo paese ci fosse la monarchia, saluta e, con una dozzina di dvd nelle mani, dice: «Voglio regalare il video a diverse persone e lo voglio rivedere insieme con la mia famiglia!».