Un punto nella piazza

Il tavolino e le riviste in bella mostra, nel centro del paese: è bastato questo per destare la curiosità dei passanti, tra sabato e domenica. Con una sorpresa: nei dialoghi più inaspettati, il desiderio di giudicare insieme

Il banchetto del Tracce Day, nella piazza del paese, dalle 8.30 del sabato mattina fino alla domenica, dopo alla messa del tardo pomeriggio. Non so come a Ida sia potuta venire questa idea: un tavolino, i Tracce, e nient'altro.

Non avevamo né manifesti, né gazebo: ma questo non ha fermato il desiderio e il bisogno delle persone, in una giornata in cui non tutto il tempo è scandito dal lavoro. Noi che eravamo lì, e che per storia conosciamo molta gente di questo nostro paese, siamo stati punto di incontro per molti che passavano e che, proprio per la poca visibilità del motivo del banchetto, si avvicinavano a chiedere: «Ma cosa fate qui?»

Questa unica domanda, e la nostra semplice risposta: mostravamo il Tracce, zeppo di articoli sulle testimonianze dei cristiani perseguitati, di sconvolgente dolore ma di amicizia con l'altro, di certezza in un Cristo che non abbandona. Questo ha generato momenti molto intensi di confidenza, di giudizio, anche sulla propria esperienza, di desiderio di capire quale strada intraprendere in questo momento così difficile per la vita intera.

Eravamo un punto, in quella piazza dove le persone andavano e venivano, apparentemente indaffarate, ma vuote di un significato profondo, desiderose di qualcosa che reggesse l'urto di questo nostro tempo. Abbiamo venduto i Tracce proprio a quelli che, vedendoci altre volte fuori dalla messa per lo stesso motivo, non ci avevano degnato di uno sguardo. Ma non è stato solo questo il bello. Ci sono state persone che si sono fermate per un'ora intera a raccontare di sè, dei propri figli: un racconto che chiedeva una conferma, che chiedeva un aiuto a giudicare le questioni. C'era tanta voglia di ritrovarsi e mettere a tema la preghiera per queste persecuzioni anche con persone di altri movimenti, che si incontrano solitamente in parrocchia, ma con le quali si condivide poco.

Non vorremmo perdere o dimenticare quello che è successo: vale la pena riprovarci col prossimo Tracce, o anche prima. Proprio come è stato questo weekend: in maniera semplice, in piazza o altrove. La giornata era iniziata nella rincorsa alle solite, numerose commissioni del sabato, ma si è inserita la novità di questo incontro che ha fatto emergere tutta la voglia, il bisogno nostro e di tutti, di farci vicini, di metterci insieme, di guardare insieme a questi fatti che accadono. Una vicinanza umana non sperimentata prima, frutto di un Amore comune, riconosciuto o meno. Ma la Pentecoste non c'entrerà nulla?

Laura, Vittuone (Milano)