La mostra su don Giussani a "Encuentro Asunción".

«Davvero è tutto per me?»

La prima volta di "Encuentro" ad Asunción. Due giorni tra incontri e mostre. E davanti a quella su don Giussani, il portiere del centro congressi chiede a Milagros: «Ma queste cose posso trovarle anche in qualche libro? Mi piacerebbe saperne di più»

Mentre attraversa Asunción per arrivare al quartiere Las Carmelitas, Milagros accende i tergicristalli. Tra sé pensa: «Il primo Encuentro che organizziamo in Paraguay... Ed ecco due giorni di pioggerellina fine e noiosa. Quando si dice la fortuna! Meno male che è tutto al Centro congressi. Certo che di gente, fra ieri e questa mattina, ne è arrivata davvero tanta. Incontri e mostre pieni. Chi se lo aspettava! Sarà stata la visita del Papa: le sue parole sono rimaste nei cuori».

Alle cinque parcheggia e raggiunge l’ingresso del Centro Paraguayo Japones. Si ferma davanti alla portineria: «Buongiorno. Mi scusi, sono della segreteria di "Encuentro Asunción"». L’uomo si affaccia alla finestra: «Sì, mi dica». «Dovrei andare nel salone dove è esposta la mostra sulla vita di don Giussani. Ho lasciato del materiale che dovrei recuperare. Se vuole darmi le chiavi, poi gliele riporto». Il portiere: «Nessun problema. Anzi, l’accompagno volentieri».

Mentre Milagros, raccoglie i fogli e i libri lasciati la sera precedente, l’uomo si guarda intorno. Quando stanno per uscire, chiede: «Signora, ma queste cose si trovano in qualche libro?». «Scusi, non capisco. Quali “cose”?». Il portiere indica i pannelli appesi alle pareti: «Quello che è scritto qui. Stavo leggendo e mi sembrano molto interessanti. Mi piacerebbe saperne di più». «No, non c’è un libro, ma i testi che vede può trovarli su internet». «Se mi lascia l’indirizzo web, volentieri... Ma chi è questo don Giussani?». Milagros lo guarda, ha pochi minuti, deve andare a una riunione: «È un sacerdote italiano che ha aiutato tante persone a compiere un cammino cristiano. Qui viene raccontata questa esperienza, che pensi ha raggiunto anche me». «Sono ancora più incuriosito».

Milagros non vuole andare via e lasciarlo così. Ma proprio in quel momento vede arrivare alcuni universitari: «Senta, mi è venuta un’idea, se ha un po’ di tempo. Anche più tardi, eventualmente». «Mi dica». «Se vuole questi ragazzi possono farle una visita guidata “personale” alla mostra sulla vita di don Giussani e anche all’altra, quella sulla libertà». Al portiere si illumina il viso: «Davvero? Solo per me? Volentieri». Milagros, allora chiama i ragazzi: «Scusate, potete spiegare a questo signore le due mostre? Non ha molto tempo...». «Sì, finiamo di sistemare alcuni pannelli e arriviamo». Ormai è davvero tardi, la riunione sarà già iniziata... Milagros saluta il portiere: «La lascio in ottime mani». Ma quell’incontro così imprevisto e strano le rimane dentro.

Martedì mattina chiama la segreteria del Centro congressi: «Buongiorno, volevo sapere il nome del portiere che era di servizio sabato pomeriggio». «Ci sono stati dei problemi?». «No assolutamente. Volevo solo consegnargli alcune cose». Dall’altra parte, il tono si fa più disteso: «Ah, va bene. Si chiama Carlos, chiami in portineria dopo le 13.30».

Alle 13.30 in punto Milagros telefona. «Buongiorno, sono la signora di Encuentro. Mi ha accompagnato sabato pomeriggio nel salone della mostra...». L’uomo la interrompe: «Mi ricordo benissimo. Mi dica. Ha lasciato qualcos’altro da recuperare?». «No, no. Volevo darle alcuni fogli che penso le faccia piacere leggere. Se mi dice fino a che ora la posso trovare al Centro congressi, glieli porto». Qualche secondo di silenzio e poi: «Davvero? Me li può portare? Mi trova in portineria fino a sera». «A dopo allora».

Finito il lavoro, Milagros riattraversa la città e alla sei è davanti alla portineria del Centro congressi. Carlos è sulla porta. «Eccola! La aspettavo». «Buonasera. Le ho portato alcuni numeri della rivista Huellas, il mensile di CL. Poi ho stampato i pannelli della mostra “Dalla mia vita alla vostra”, quella su don Giussani e poi questo opuscolo di padre Javier de Haro, del movimento di CL. Ci sono i discorsi di quando papa Francesco è venuto qui da noi. Forse sono troppe cose, ma ho pensato che...». Ma, mentre tira fuori il materiale dalla borsa, il viso dell’uomo si illumina. «Signora, è tutto bellissimo. Grazie». Adesso lo guarda, è stupito. «Devo andare, spero davvero che le siano utili. Se vuole gliene porto altri». «Certo! Mi dica quanto le devo». Aveva già tirato fuori il portafoglio: «Ma nulla! Mi fa piacere». Lui si blocca: «Una cosa del genere qui non si è mai vista. Io non l’ho mai vista».

Dalla mia vita alla vostra. Nulla di più concreto.