Due sculture del Sacro Monte a Casa Testori.

Il Sacro Monte "in trasferta"

Fino all'8 maggio due sculture del santuario di Varallo Sesia saranno in mostra a Casa Testori. La possibilità di osservare da vicino, senza grate né filtri, le figure di Cristo e del soldato che lo trascina da Pilato
Giuseppe Frangi

C'è qualcosa di straordinario nella "trasferta" di due tra le più celebri sculture del Sacro Monte di Varallo a Casa Testori a Novate Milanese (dopo aver fatto tappa nei giorni di Pasqua al Museo del Castello Sforzesco). L'aspetto inedito sta proprio nel vedere per una volta un pezzo di Sacro Monte fuori dal suo naturale contesto. Vederlo da vicino, potervi girare attorno, studiarlo, quasi accarezzarlo. A Varallo le sculture sono tutte difese da grate. Qui invece si può vederle senza filtri, e farsi toccare dalla carica emotiva e di commozione che generano. Per i visitatori è un'esperienza destinata a sollecitare sguardi inediti, cortocircuiti imprevisti, davanti a questi corpi così audacemente agli antipodi l'uno dall’altro.

Le due sculture appartengono alla prima stagione del Sacro Monte varallino, che a sua volta è il primo di tutti i Sacri monti eretti sulle Alpi. Vengono dalla Cappella XXXII: siamo ai piedi della Scala del Pretorio e un soldataccio sta trascinando Cristo verso il Palazzo di Pilato per l'Ecce Homo. Tra le due sculture si instaura un contrasto impressionante: da una parte la dolcezza infinita di Cristo, con il passo calmo, la mani giunte e la catena al collo, dall'altra la violenza ghignante del manigoldo, intagliato nel legno con una violenza quasi espressionista.

Due corpi veri, reali, in dialettica tra loro; una scultura che ha nei suoi geni l'espansione verso l’azione scenica. Un frammento di teatro molto contagioso, che spingerà tanti ad andare a scoprire o a riscoprire Varallo, ovvero l'"ottava meraviglia del mondo" (come Toni Servillo ha ribattezzato il Sacro Monte varallino).

La figura di Cristo è certamente di Gaudenzio Ferrari, straordinario artefice della prima stagione del Sacro Monte di Varallo, agli inizi del Cinquecento. La grandezza dell'artista è stata svelata dagli studi che Giovanni Testori gli aveva dedicato negli anni Cinquanta e Sessanta. Per il critico l'incontro con la figura di Gaudenzio ha rappresentato il concretarsi in pittura e scultura dei sentimenti di dolcezza e calore famigliare, di una bellezza non idealizzata e per questo ancor più vera. «Solo Gaudenzio sa rappresentare Cristo con questa tenerezza, e insieme con questa freschezza, così che, mentre lo guardi, ti sembra di sentirlo respirare», racconta Testori nel libro intervista a Luca Doninelli.

Nel 1965 Testori raccolse i suoi studi in un libro fondamentale per la storia e la fortuna del Sacro Monte, Il Gran teatro montano. Libro che Feltrinelli, lo stesso editore di cinquant'anni fa, ha ripubblicato quest’anno, per la cura di Giovanni Agosti.

Sulla figura del Manigoldo si è aperto invece un dibattito critico, favorito dall'esito del restauro realizzato dalla bottega Gritti di Bergamo. Le due sculture sono conservate in una cappella non provvista di vetri alle finestre e la contaminazione del locale con l'ambiente esterno è immediata. Le sculture sono esposte al vento, all'umidità e alla polvere. E questo in ogni stagione dell'anno. Le condizioni di conservazione delle opere non erano pertanto buone e le statue risultavano ricoperte da un diffuso strato di polvere che si era accumulata soprattutto tra i capelli (realizzati con crini di cavallo) e sugli abiti. Per l'intervento è stato necessario rimuovere le sculture e trasportarle nella bottega di restauro di Bergamo. Il mantello e il perizoma di Gesù (di fattura settecentesca) sono stati invece affidati al laboratorio di restauro del Monastero Mater Ecclesiae, sull'Isola di San Giulio.

Arriva il gran teatro montano. Due sculture del Sacro Monte a Casa Testori
Casa Testori, Novate Milanese, sino all'8 maggio
Martedì – venerdì 10-18
Sabato – domenica 14 - 20

Presentazione de Il gran teatro montano di Testori
Sabato 16, ore 17, presso la Biblioteca comunale di Novate Milanese
Con Giovanni Agosti e Davide Dall'Ombra

Per informazioni: www.casatestori.it