La mostra sul <em>Buon Governo</em> di Lorenzetti.

Il popolo si trova al Sentierone

Quest'anno la sesta edizione dell'iniziativa culturale è arrivata nel cuore della città. Incontrando tutti. Dal sindaco all'ingegnere, fino alle guide del "Buon Governo". «Un'evidenza dietro alla quale non ci si può nascondere»
Michela Milesi

È cominciato così, con la benedizione, piena di gratitudine, del vescovo ausiliare Lino Belotti, venerdì 28 giugno, il nuovo BergamoIncontra 2013. Nuovo, perché quest'anno, dopo l'approvazione all'unanimità della giunta del Comune di Bergamo, che ha fatto sua l'iniziativa riconoscendone l'elevato valore culturale, BergamoIncontra è arrivato al Sentierone, un "salotto" nel cuore della città bassa che porta a Bergamo Alta. E nuovo perché ogni volta che ci si compromette con gli altri si rivede la bellezza che nasce da un incontro vero.

Ad aprire l'evento, la testimonianza dell'ex allenatore dell'Atalanta, Emiliano Mondonico: un uomo vero, che guarda la vita con onestà, a cui Bergamo è molto legata. Quindi, un concerto, eseguito da una cinquantina di ragazzi del gruppo di Ottoni del Conservatorio Donizetti di Bergamo, nell'auditorium aperto alla città, ha richiamato l'attenzione di tutti per la sua bellezza. La stessa che si è vista allo spettacolo in memoria di Enzo Jannacci. Il sabato è iniziato con un incontro sul patto di stabilità con il sindaco Franco Tentorio e alcuni imprenditori e dirigenti. Alla fine, il direttore di Finlombarda, Giorgio Papa, ha così commentato la nostra iniziativa: «Una presenza intelligente e discreta nella città, mai invasiva».

Lungo il Sentierone erano esposte tre mostre: Videro e credettero, sviluppata dalla casa editrice "Itaca" per l'Anno della Fede. E poi quella del Meeting di Rimini 2012 sui giovani, L'imprevedibile istante, con l'aggiunta di una serie di testimonianze di imprenditori, studenti e insegnanti bergamaschi a documentare che la scintilla operativa raccontata nella mostra è una realtà visibile ovunque. Infine, alcuni ragazzi di Gs hanno deciso di proporre e spiegare la riproduzione degli affreschi senesi del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti. A documentare ulteriormente la bellezza di questa esperienza, le testimonianze di alcuni degli oltre cento volontari che hanno permesso con la loro gratuità questa iniziativa: «Mentre eravamo a BergamoIncontra, mi è capitato di considerarla improvvisamente con distacco: "Ma che roba è? Che cosa sta succedendo?"», ha commentato uno di loro: «Mi è sembrato di avere tra le mani un gran regalo. Un regalo per me e per tutti quelli che si trovavano a passare. Ho pensato che seguire Gesù ci permette di creare, vivere e offrire cose belle, importanti. Si può fare di più e si può fare meglio, indubbiamente. Mi interessa però aver capito come agisce Lui, la sua potenza, qui e ora, il Suo bene che è per quello di tutti».

Qualcun altro ha testimoniato come sia stata un'esperienza che ha coinvolto l'intera città: «In questi giorni di BergamoIncontra ho avuto una dimostrazione della Grazia che viviamo. Il Sentierone è a pochi passi dal mio ufficio, ci passo tutti i giorni davanti. Ho visto questo luogo letteralmente trasfigurato, ho visto il barista salutarmi incuriosito, il vicino venire all’incontro con il sindaco, un altro che ha l’ufficio all’angolo avvicinarsi incuriosito, l’ingegnere che ha l’ufficio sotto il mio, in piedi dietro una colonna ad ascoltare, un altro ancora che alla faccia dei miei cinquant’anni riesce ancora a dirmi: "Bravo ragazzo, avanti così"... Insomma è davvero impressionante vedere questo luogo tornare ad essere il cuore della città. Questa mattina non posso proprio guardare il Sentierone e tutte queste persone come se nulla fosse accaduto, come se Cristo non avesse deciso di prendere casa e ufficio qui, per sempre».

Per altri è stata l'occasione di riallacciare alcuni rapporti: «Mentre allestivo lo spazio a me assegnato ho incontrato un amico che avevo visto l'ultima volta al funerale di sua moglie. Gli ho raccontato cosa facevo lì, invitandolo il giorno dopo a vedere la mostra sulla fede, perché quello di cui avevamo parlato era proprio il cammino della mostra. Il giorno dopo si è presentato con tutta la famiglia. Oppure, l'incontro con Alì, un uomo sulla sessantina musulmano che quando gli ho detto che era una mostra sulla fede non mi ha più mollato e tutti i giorni tornava a cercarmi. Ma la cosa più bella è stato l'abbraccio di mio marito che dopo avermi "spiato" mentre facevo da guida alla mostra si è commosso e non la smetteva più di farmi i complimenti».

Anche il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi è intervenuto per un incontro ricco di domande da parte della platea. Domenica, a chiudere l'evento, c'è stato l'incontro di presentazione del libro di don Giussani, l'ultimo dalla serie "L'Equipe", Un evento reale nella vita dell'uomo, che ha dato il titolo alla manifestazione, con l'intervento del professor Eugenio Mazzarella, docente di Filosofia all'Università di Napoli, Costantino Esposito, professore di Filosofia all’Università di Bari e Carlo Dignola, giornalista de L’Eco di Bergamo. Parlando del BergamoIncontra, l'ha definito: «Un'evidenza dietro alla quale non ci si può nascondere».

Questo in fondo è ciò che ha mosso, la sorpresa di avere incontrato qualcosa di grande. Per questo uno vuole dirlo a tutti. Anche con un gesto così. Lo si fa per sè e per l'altro. Amare la propria città, non vuole dire solo essere buoni cittadini, ma dare tutto ciò che si ha in offerta alla libertà degli altri. E questo, davvero, solo un evento reale nella vita di ciascuno lo rende possibile.