Quinta edizione di "Giorni Felici" a casa Testori.

Un mondo in ogni stanza

Nella casa dello scrittore milanese, la rassegna "Giorni Felici" con protagonisti 23 artisti di ogni età. Scatole fatate, ali di farfalla e bunker della Seconda Guerra mondiale. Un percorso vario che sorprende e allarga gli orizzonti dietro ogni soglia
Giuseppe Frangi

A “Giorni Felici” non c’è schema che tenga. Per la quinta volta a Casa Testori, a Novate Milanese, torna questa strana, fortunata rassegna che non ha regole se non quella di lasciare libertà agli artisti che vengono invitati a prendere possesso di una delle stanze (o di uno degli spazi) di questo luogo. Qui Giovanni Testori nacque e abitò per quasi tutta la vita. Qui oggi, per continuare quella storia, abbiamo cercato di dare vita ad una Kunsthaus, una “casa dell’arte” aperta alla sperimentazione di formule e di figure nuove.

Quest’anno, ad esempio, a curare la rassegna è Marta Cereda, una giovane e appassionata esploratrice dell’arte contemporanea di 27 anni. A “Giorni Felici” la differenza tra l’artista più anziano e il più giovane quest’anno è di 70 anni. Chiara Briganti, classe 1923, moglie del grande storico dell’arte Giuliano, porta le sue scatole fatate che sembrano fatte con una grazia assolutamente bambina. Dall’altra parte del secolo vengono Andrea Bruschi, Agostino Bergamaschi e Matteo Maino, tutti nati nel 1990. Tre talenti uniti dall’età, ma già avviati su strade molto diverse l’uno dall’altro. Affascinanti da scoprire.

Il segreto di “Giorni Felici” è quello di sapere stupire ad ogni stanza. Si varca la soglia e ogni volta comincia una piccola avventura. Ci si inoltra nel mondo allestito da uno degli artisti invitati (quest’anno sono 23: per la prima volta sono state recuperate e utilizzate le bellissime cantine della casa); mondi che sorprendono, perché la forza degli artisti veri è sempre quella di portarti a fare percorsi imprevisti. In ogni stanza ci si imbatte con un altro punto di vista; con uno sguardo non immaginato, che fa scattare pensieri, che a volte colpisce, commuove. Insomma che allarga l’orizzonte… Questa è la forza e la bellezza dell’arte.

E non contano i linguaggi, che sono i più diversi, spesso ibridati, perché le vecchie distinzioni (pittura, scultura, video, installazioni) non tengono più. In che casella mettere, ad esempio, quelle delicatissime opere allestite da Giulia Berra, 29 anni? Lei è figlia di un entomologo, e nella “sua” stanza al primo piano della casa ha portato delle composizioni realizzate con exuviae di cicala e ali di farfalla che costituiscono il nucleo del suo lavoro. La natura fa da protagonista e da materia prima per quadri che non sai più se chiamare ancora quadri… Due stanze più in là Margherita Moscardini, 32 anni, in quello che era lo studio di Testori ha ricreato la sua esperienza di artista che ha indagato i bunker della Seconda Guerra mondiale sulla costa francese: grandi strutture, proiezioni di video curatissimi, disegni. Un insieme che restituisce la dimensione affascinante e anche maligna di quelle sculture belliche.

Al piano terra, se il salone è dedicato ad una delle grandi passioni di Testori, l’artista svizzero Martin Disler, morto molto giovane, oggi consacrato da un grande successo anche di mercato, dall’altro lato della casa ci si imbatte nell’installazione più complessa ed emozionante. L’ha realizzata Elisabetta Falanga, 29 anni, siciliana. Si intitola L’alto livello della Terra, e ricostruisce, con un’efficacia impressionante, una dimensione domestica segnata dalla malattia. Così l’arte diventa un linguaggio capace di accompagnare dentro l’esperienza di una grande dolore.

Altra emozione nel grande vano delle scale dove quest’anno volano le straordinarie creature dell’Atelier dell’Errore. Uccelli fantastici, di imprevedibili dimensioni, realizzati sotto la guida di un maestro, artista visivo, da bambini con disabilità mentali gravi. «Sull’errore si può costruire un meraviglioso metodo di lavoro per riscattare la potenzialità poetica di questi ragazzini, sconosciuta a molti, a me per primo», racconta Luca Santiago Mora. Un’esperienza da conoscere e scoprire, che spiega quanto l’arte possa essere preziosa per la vita.
Il percorso potrebbe continuare a lungo, ad esempio in giardino che Vittoria Parrinello, 26 anni ha disseminato di bianche altalene sospese a mezz’aria. O nella grande stanza dove sono arrivate le fotografie del Mercato del pesce di Napoli, di una vera star come Thomas Ruff. Ma il bello è venire e scoprire tutto di persona. Lo si può fare da qui sino al 13 luglio.

Per informazioni: giornifelici.casatestori.it