Il cardinale Scola all'evento "Tutti siete invitati". <br>© Pino Franchino.

Quarantamila in piazza, perché non di solo pane...

Musica, letture e testimonianze. Cronaca dalla serata "Tutti siete invitati", organizzato dalla Diocesi e della Caritas per celebrare la presenza della Chiesa all'Expo. Insieme, ai piedi della Madonnina, per capire cosa nutre davvero l'uomo
Paola Bergamini

Un bimbo accoccolato davanti a un grande libro aperto ascolta il violinista che suona Bach, mentre l’ultima luce della sera illumina il marmo della facciata e poi su su le guglie del Duomo e la Madonnina che dall’alto guarda le 40mila persone che affollano la piazza. Così si è aperto martedì 18 maggio l’evento “Tutti siete invitati”, organizzato dalla Diocesi di Milano e dalla Caritas ambrosiana per celebrare la presenza della Chiesa a Expo 2015 e per accogliere i 174 delegati Caritas arrivati dal tutto il mondo. Una serata particolare dentro la grande esposizione mondiale sul tema del cibo perché «non di solo pane vive l’uomo». Nessun presentatore a “tenere” la serata. Sul sagrato del Duomo, in una scenografia semplice, si sono avvicendati artisti del mondo dello spettacolo. Sono state lette pagine del Vecchio e Nuovo testamento - dalla Genesi con la Creazione alla pesca miracolosa al Vangelo di Giovanni -, dei Promessi Sposi con il pane del perdono.

Ma non solo letture. La FuturOchestra ha suonato brani di musica classica e poi è stata la volta dell’Ave Maria di Davide Van de Sfroos in dialetto, che ha ripetuto nel ritornello «siamo tutte lampadine dello stesso lampadario». A un certo punto sono risuonate le parole «Allah Akbar», Dio è grande. È stato uno dei momenti più commoventi. L’Islam-Christian Ave cantata da tre artisti libanesi ha riempito la piazza. Un grido di speranza invocando la madre di tutti.

Si è ritornati a Cana con il bellissimo testo di Luca Doninelli letto da Elisabetta Pozzi, che ha fatto rivivere quella cena anche con le parole di Maria: «Chi è questo figlio che muta l’acqua in vino prelibato? E mi assomiglia. Come spesso accade tra madre e figlio». Intanto sui maxi schermi a lato della piazza, scorrevano le immagini della Pietà Rondanini.

Ancora musica. E poi... è riapparso il bambino dell’inizio. La mano stretta in quella di un signore che lo ha accompagnato ancora davanti al libro. Ed è iniziato il dialogo tra Marcellino con il “suo” Gesù. Gli ha portato del pane preso ai frati perché lo ha visto così magro. «Ma tu sai chi sono?». «Dio. Ma se vuoi ti porto ancora del pane, anche se è poco». «È il cuore che conta. Ti chiamerai “Marcellino pane e vino”». È stata poi la volta di Padre Ambroise Tine, dal Senegal, che ha raccontato la lotta contro la povertà nel suo Paese, e di don Giuliano Savina che nel quartiere Greco a Milano ha istituito il refettorio ambrosiano con il cibo recuperato in Expo.

Le note della canzone Levanto mi voz por quien no tiene pan, ha riempito la piazza. «Un sola famiglia umana, cibo per tutti». Con l’Abbuffata divina, il testo scritto e letto per l’evento, Giacomo Poretti ha raccontato che la Bibbia è il più grande libro di cucina. Non sono mancate le risa quando ha detto che tutto fin dall’inizio è dipeso... da una mela. Forse per questo i bambini odiano la frutta. Ma chi era quel Nutrizionista di cui si parla nel Vangelo? Se mangiamo di Lui cosa succede? Bisognerebbe conoscerlo di persona. «Il problema è trovarlo». Era trascorsa più di un’ora e mezza quando le porte del Duomo si sono spalancate e sono uscite suonando due bande musicali. Sugli schermi è apparsa l’immagine, da dentro la cattedrale, dell’ostia consacrata. Il cardinale Scola si è inginocchiato sul sagrato per l’adorazione eucaristica, mentre il popolo in piedi ha cantato Tantum ergo sacramentum. Poi minuti di silenzio.

L’Arcivescovo ha poi chiesto di pregare con lui ripetendo per ogni invocazione che leggeva il ritornello: «Signore da chi andremo? Tu sei il pane vivo che dà la vita». Ma l’ultima invocazione è stata per Maria con l’Ave Maria di Gounod, cantata da Deborah Lurato. E in tanti hanno alzato gli occhi al cielo, alla Madonnina.