Alessandro Albertin, "Perlasca, il coraggio di dire no".

Quando la libertà diventa un gesto eroico

Nell'imminenza della Giornata della Memoria, Alessandro Albertin mette in scena la storia di Giorgio Perlasca, un eroe silenzioso che salvò più di cinquemila persone durante le deportazioni di Budapest. Il 20, 21 e 22 gennaio allo Spazio Banterle
Alessio Lamanna

Budapest, 1944. Giorgio Perlasca, un commerciante di carni italiano, è ricercato dalle SS. La sua colpa è quella di non aver aderito alla Repubblica di Salò. Per i tedeschi è un traditore: la deve pagare. In una tasca della sua giacca c’è una lettera firmata dal generale Francisco Franco che lo invita, in caso di bisogno, a presentarsi presso una qualunque ambasciata spagnola. In pochi minuti diventa Jorge Perlasca e si mette al servizio dell’ambasciatore Sanz Briz per salvare dalla deportazione quanti più ebrei possibile. Quando Sanz Briz, per questioni politiche, è costretto a lasciare Budapest, Perlasca assume del tutto indebitamente (non è neanche un diplomatico) il ruolo di ambasciatore di Spagna.

In soli quarantacinque giorni riesce a evitare la morte di più di cinquemila persone. A guerra conclusa torna in Italia e conduce una vita normalissima, non sentendo mai la necessità di raccontare la sua storia, se non a pochi intimi. Vive nell’ombra fino al 1988, quando viene rintracciato da una coppia di ebrei ungheresi che gli devono la vita. Ora il suo nome si trova a Gerusalemme, tra i Giusti fra le Nazioni, e un albero a suo ricordo è piantato sulle colline che circondano il Museo dello Yad Vashem.

A chi gli chiedeva le ragioni di un’azione così eroica e così rischiosa, rispondeva semplicemente: «Ma lei, avendo la possibilità di fare qualcosa, cosa avrebbe fatto vedendo uomini, donne e bambini massacrati senza un motivo se non l’odio e la violenza?». Quella di Perlasca è una naturalezza che disarma. La sua storia è una storia di eroismo vissuto nel quotidiano, di un singolo che, al centro di un inferno storico, emerge come singolo esempio di libertà. Una libertà umana come luogo di possibilità e addirittura di salvezza per tanti.

Nell’imminenza della Giornata della Memoria, presso lo Spazio Banterle, il 20, 21 e 22 gennaio, il pluripremiato attore Alessandro Albertin ne porta in scena la vicenda.

Perlasca. Il coraggio di dire no, di e con Alessandro Albertin. A cura di Michela Ottolini.
Spazio Banterle, 20-21-22 gennaio (venerdì h. 20:30; sabato h. 19:30; domenica h. 16:30)
Largo Corsia dei Servi, 4.
Biglietti in promozione € 7.
Per info e prenotazioni: biglietteria@incamminati.it (3482656879)