La copertina del dvd.

Sua Santità, dalle radici contadine

In una pellicola del 1965, la vita di Angelo Giuseppe Roncalli prima di venire eletto Papa con il nome di Giovanni XXIII: la nascita, gli studi, la segreteria del vescovo Radini Tedeschi, gli anni all’estero e il Patriarcato a Venezia…
Luca Marcora

Due anni dopo la morte di Giovanni XXIII, Ermanno Olmi realizza questa ricostruzione biografica del Papa venuto da Sotto il Monte. L’intento è quello di scoprire le radici di quest’uomo che ha rinnovato la Chiesa della sua epoca, come afferma la voce di Romolo Valli all’inizio della pellicola, dopo alcune sequenze documentarie sulla vita del pontefice: «Di lui Papa tutti conoscono tutto: le grandi imprese, le encicliche e i discorsi; gli aneddoti, il sorriso, l’inimitabile simpatia umana. Ma chi era quest’uomo venuto nel nome del Signore? Da dove era partito? Quali strade aveva percorso?». Olmi risponde evitando di cadere nella facile agiografia.

A Rod Steiger, che ricopre il ruolo principale, chiede di rimanere solo un mediatore, senza impersonare direttamente Roncalli: «Proprio per l’amore e il rispetto che sentiamo per papa Giovanni, sarebbe stato assurdo tentare di rievocarne la figura truccando il nostro attore così da renderlo a lui somigliante nell’aspetto fisico e nelle vesti. Rod Steiger resterà perciò se stesso per tutta la durata del film senza mutar d’abito. Sia quando, da principio, sarà spettatore della storia dell’infanzia, sia quando, più tardi, si farà mediatore del personaggio di Angelo Giuseppe Roncalli e ne ripeterà le parole autentiche e perfino i gesti e le azioni». In questo modo, scrive Gian Piero Brunetta, «l’io narrante […] giunge a identificarsi con il soggetto del racconto», anche nel tentativo sincero (e forse «in parte fallito», suggerisce lo storico) di esplorare nuove strade di messa in scena cinematografica.

Fonte principale per la stesura della sceneggiatura sono le pagine de Il Giornale dell’anima, il diario che Roncalli teneva fin dal 1895, le cui parole scandiscono i vari momenti della ricostruzione biografica: «Comprendo bene che di un Papa si voglia conoscere tutto e tutto possa servire alla storia; ma la mia anima, ciò che più di ogni altro scritto sembra appartenermi, è in questi fogli». Seguiamo brani dall’infanzia di Angelo in quel mondo contadino, povero, ma allo stesso tempo ricco di umanità, che sarà successivamente celebrato da Olmi ne L’albero degli zoccoli (1978); quindi, l’incontro con la grande città, la Roma d’inizio secolo, che nel film è ripresa nel pieno del fermento di metà anni Sessanta. Roncalli intravede nella vita della capitale il pericolo di una confusione che può portare l’uomo a comportarsi come un animale e persino sviare il sacerdote dal suo ministero.

Gli anni seguenti l’ordinazione - come segretario di monsignor Radini Tedeschi a Bergamo (1905-14), gli incarichi apostolici in Bulgaria (1925-35), Turchia e Grecia (1935-44) e a Parigi (1944-53), quindi il patriarcato a Venezia (1953-58) - sono raccontati attraverso brevi episodi che documentano la grande capacità di incontro e di perdono che Roncalli aveva verso chiunque. Ciò che emerge in questo particolare film di Olmi è la biografia dell’anima di un sacerdote teso a predicare il Vangelo come primo compito della propria vita. Un uomo che ha costruito la sua intera vita su Cristo: «Le anime; le anime. Ut unum sint: che essi siano una cosa sola. Questo è il mistero della mia vita; non cercate altre spiegazioni. La Tua volontà, o Signore, è la nostra pace».

E venne un uomo (IT 1965) di Ermanno Olmi
con Rod Steiger, Adolfo Celi, Romolo Valli, Rita Bertocchi, Pietro Gelmi, Antonio Bertocchi
DVD: San Paolo Audiovisivi