La copertina del Dvd.

Un desiderio, al di là dell'immaginazione

La terza opera del regista Shinkai Makoto si intitola "5 cm al secondo". Che è la velocità con cui, secondo i giapponesi, i petali di ciliegio cadono per terra. Una bellezza che passa e svanisce, proprio come la storia di Akari e Takaki
Luca Marcora

5 cm al secondo è la velocità con cui i petali del sakura, il ciliegio, cadono a terra. Un evento che in Giappone si carica di una portata universale: «La bellezza dei ciliegi è tale perché nello stesso tempo istituisce e risponde appieno a un ideale: lo struggimento per la fugacità delle cose di questo mondo, "l’insidiosa melanconia del presente" o, per dirla alla giapponese, l’ideale del “mono no aware” ovvero una melanconia del bello che passa» (Luigi Urru).
Akari è una ragazzina che frequenta le scuole elementari assieme all’amico Takaki: ad un passaggio a livello si promettono di tornare la primavera successiva a vedere insieme lo sbocciare dei fiori di ciliegio. La giovane però (episodio 1: “Il capitolo dei fiori di ciliegio”) si trasferisce lontano con la famiglia e quando anche Takaki dovrà a sua volta spostarsi, questi prenderà un treno sfidando una bufera di neve per poter rivedere quella che forse ormai è ben più di una amica. Qualche anno più tardi (episodio 2: “Cosmonauta”), Takaki sta per terminare il liceo nella prefettura di Kagoshima. Kanae, sua compagna di classe, è segretamente innamorata di lui, ma non ha ancora avuto il coraggio di confessargli il suo amore perché Takaki sembra sempre pervaso dalla nostalgia di qualcosa che lei non riesce a capire; intanto, nella vicina base militare, sta per essere lanciato un razzo che andrà ad esplorare lo spazio sconosciuto. Ormai adulto (episodio 3: “5 cm al secondo”), Takaki è diventato un programmatore di computer e vive nel rimpianto della giovinezza perduta; Akari è invece fidanzata e sta per sposarsi con un altro uomo. Per caso un giorno i due (forse) si incrociano a quello stesso passaggio a livello dove da bambini avevano promesso di rivedersi, ma non si riconoscono.
Shinkai Makoto è considerato il nuovo Miyazaki: 5 cm per Second è la sua terza opera, dopo il clamoroso esordio con il breve anime fantascientifico La voce delle stelle (2002), realizzato amatorialmente solo con un Macintosh, e il successivo The Place Promised in our Early Days (2004), visivamente più curato ma più irrisolto a livello di trama. In questo mediometraggio, diviso in tre capitoli legati tra loro dal tema della distanza tra i due protagonisti (“A Chain of Short Stories about their Distance”, recita il sottotitolo), Shinkai trova invece il giusto equilibrio tra l’attenzione al dettaglio e il caldo realismo dei disegni (soprattutto nella resa grafica di nuvole e ombre) e la semplicità di una storia forse già vista (la storia d’amore sbocciata sui banchi di scuola è un tema su cui l’animazione giapponese torna spessissimo), ma che contiene un paio di intuizioni folgoranti su cosa sia il cuore dell’uomo.
Nel primo episodio, quando Takaki riesce a raggiungere Akari, la sensazione di aver toccato il significato ultimo della realtà lascia subito il posto ad una profonda tristezza non appena il ragazzo si rende conto che non solo si dovranno dividere ancora, ma che lui stesso è impotente a riempire il desiderio del cuore; desiderio che nel secondo episodio è mostrato vasto come l’universo, al di là delle possibilità umane. Non è un caso che l’episodio si intitoli “Cosmonauta”: il razzo che parte verso l’ignoto è proprio il simbolo di questa ricerca di un qualcosa al di là dell’immaginazione che possa riempire il desiderio, ma che allo stesso tempo sia anche condivisibile con chi sta accanto. Ma qui emerge tutta la dimensione tragica della cultura giapponese: nell’ultimo episodio, realizzato come un videoclip, non avendo incontrato questa risposta al suo desiderio, Takaki si chiude nel ricordo nostalgico, nel rimpianto e nella recriminazione per aver sprecato la sua vita e gli ideali della giovinezza. La vita è continuata, ma la tristezza di quando era giovane si è trasformata in disperazione. Perché senza qualcosa che salvi anche il petalo di ciliegio che cade, che dia senso alla nostalgia di fronte alla bellezza che passa, la vita diventa un peso che l’uomo da solo non è in grado di sopportare.

5 cm per Second (GIAP 2007)
di Shinkai Makoto
DVD: Kaze