La copertina del dvd.

PICNIC AD HANGING ROCK La roccia sospesa sul destino

Il giorno di San Valentino del 1900, un collegio australiano organizza per le sue allieve una gita nei pressi dell’antichissima formazione rocciosa di Hanging Rock. Due ragazze e un’insegnante non faranno più ritorno…
Luca Marcora

Un senso di attesa, l’attesa di qualcosa di imprevedibile ma inspiegabilmente desiderato, pervade la prima parte di questo importante film di Peter Weir (L’attimo fuggente, The Truman Show, Master and Commander), pellicola che ha lanciato il cinema australiano nel panorama internazionale.
I gesti lenti delle fanciulle alle prese con i preparativi per la gita; poi il loro arrampicarsi, minuscole come formiche, tra rocce nate in un tempo talmente lontano da essere quasi fuori dalla storia, in una luce calda e avvolgente che bagna una natura misteriosamente attraente: da un momento all’altro il tempo potrebbe sospendere il suo corso. Ecco, a mezzogiorno, anche gli orologi si fermano: è l’attimo, quasi magico, in cui forse si potrà aprire una falla nel tessuto del reale e sarà possibile andare verso il proprio destino.
Nell’ultimo saluto della giovane Miranda all’insegnante che pigramente sta sfogliando il suo libro d’arte all’ombra delle rocce, c’è tutta la tragica consapevolezza dell’addio. Quattro ragazze iniziano la salita a Hanging Rock, seguite poco dopo dall’insegnante di matematica: un’ascesa desiderata ardentemente verso quel luogo “sacro”, forse non di questo mondo, da cui solo due di loro torneranno senza però poter ricordare nulla di quanto avvenuto lassù.
A questa prima parte dal tono onirico, la cui dimensione di sospensione temporale è dovuta ad una calibrata lentezza sia nella recitazione sia nell’utilizzo della macchina da presa, ne segue una seconda apparentemente più realistica, incentrata sulle indagini e sui tentativi di dare una spiegazione a quanto avvenuto. Ma Peter Weir, come già la versione originale dell’omonimo romanzo di Joan Lindsay da cui il film è tratto, non spiega nulla, non fornisce alcuna soluzione; il ritrovamento di Irma, l’unica ragazza sopravvissuta, le sue strane ferite, il suo vuoto di memoria, non offrono alcuno spiraglio per la verità. Hanging Rock, la “roccia sospesa”, continua ad incombere sulla vita dei personaggi, con le sue domande senza risposte. Tutto viene così compromesso: la reputazione del collegio, la vita delle altre ragazze, ma anche le certezze delle insegnanti.
Ed è forse questo il vero mistero su cui ancora oggi si fonda il fascino della pellicola: quello dell’uomo che per vivere ha bisogno di affermare un significato conoscibile, un destino che non sia ignoto, per non arrendersi troppo presto all’inesorabilità della morte.