La locandina del film.

Per un autostop qualcosa è cambiato

Dalla regia di Clint Eastwood un film ambientato negli anni settanta. Una storia d'amore nata tra Breezy, hippie travolgente, e Frank, agente immobiliare annoiato dalla vita. Persone diverse, ma che cercano la stessa cosa: una novità attesa da sempre
Luca Marcora

Anni ’70: anni di novità, di rottura, di rivoluzioni utopiche che sembravano a portata di mano. Anni in cui era necessario tagliare con un passato opprimente, lasciandosi alle spalle tutto e andando alla ventura armati solo di una chitarra, quando la musica sembrava davvero un’arma capace di cambiare il mondo.
Edith Alice “Breezy” Breezerman ha lasciato tutto e vive alla giornata, dormendo a casa di amici di cui a mala pena conosce il nome e facendo l’autostop per spostarsi da una città all’altra. Vivendo così finisce per incontrare Frank, l’altra faccia degli anni ’70: quella della disillusione, della stanchezza e dell’incapacità di sintonizzarsi con le novità di un mondo sempre più incomprensibile. Tanto Breezy è travolgente, quanto Frank è inchiodato alla sua miseria di cinquantenne apparentemente realizzato, ma in realtà solo perso nella propria solitudine: «Eastwood non imbroglia per quel che riguarda l’essenziale e sottolinea altrettanto bene il desiderio – certo vago ma percettibile – di imborghesimento di Breezy quanto la paura di Frank davanti a questo completo stravolgimento delle sue abitudini. Egli ha il coraggio di illustrare ampiamente gli stereotipi romantici che ingombrano la testa della ragazza (il mare all’alba, un vecchio cane rognoso come oggetto ideale di transizione) e dà prova di una sincerità sconvolgente quando descrive la codardia di fondo di Frank, solo di fronte al suo riflesso di uomo consumato, di nuovo “a bassa marea” una volta che ha lasciato Breezy» (Frédéric Bonnaud).
Breezy è un film praticamente sconosciuto della filmografia di Clint Eastwood: prodotto con una budget irrisorio da una major quale la Universal Pictures, alla sua uscita ebbe poche critiche favorevoli, che portarono la casa di produzione ad accantonare il film, tanto che per la prima edizione in home video si è dovuto aspettare il 1998. Inoltre, la storia d’amore tra un uomo maturo e una ragazza molto più giovane di lui viene trattata dal regista senza indulgere in alcun modo in uno sguardo scabroso, ma con una generale pudicizia sicuramente deludente per chi si aspettava un film dai toni decisamente più scandalosi e, come molto cinema di quegli anni, oltre i limiti del rappresentabile.
Perché forse quello che interessa al regista è raccontare due posizioni diverse che cercano la stessa cosa: Breezy, con il suo entusiasmo giovanile, affronta la realtà con la baldanza di chi non si vuole chiudere di fronte a nulla. Tutto l’opposto di Frank il quale invece di vivere sopravvive: a se stesso, al lavoro e alle persone che lo circondano. È la novità l’oggetto del desiderio per entrambi: che irrompa qualcosa che renda la vita interessante tanto da valer la pena di essere presa in pugno e vissuta pienamente. Perché altrimenti l’unico vero rischio, per chiunque, è quello che confida Frank a Breezy: «Ti svelerò un segreto… Non si è mai maturi, si diventa solo stanchi».

Breezy (USA 1973) di Clint Eastwood
con William Holden, Kay Lenz, Roger C. Carmel
DVD: Cult Media