Federico Fellini durante le riprese di "8½".

Quando il cinema racconta le periferie

Il titolo del Meeting, la spinta del Papa ad uscire e incontrare l'uomo. Cinque grandi film firmati da altrettanto grandi registi. Storie di degrado, illusioni e fallimenti, che dicono di un'unica profonda solitudine. Che aspetta solo di essere amata
Luca Marcora

“Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo”. È il titolo del prossimo Meeting di Rimini. Un titolo che rimanda all’insistenza di papa Francesco affinché la Chiesa esca dal proprio recinto per andare a raggiungere le “periferie esistenziali”, a portare la novità del fatto cristiano. Ma dove sono queste periferie? Nel Terzo mondo? Nelle periferie povere delle grandi città industrializzate? Comunque “altrove” rispetto a dove sono io?

Nel pensare a qualche film attraverso cui documentare questi luoghi, sono tornati alla mente i protagonisti di cinque capolavori firmati dai grandi registi del nostro Paese che hanno fatto la storia del cinema italiano, personaggi che si sono impressi indelebilmente nella memoria. Cosa hanno a che fare queste figure con le “periferie esistenziali”?

C’è Vittorio, un sottoproletario che sopravvive nelle periferie di una Roma bollente e immobile, in cui nulla sembra dover accadere. «Accattone», lo chiamano gli altri. Vittorio si fa mantenere da una prostituta, ma quando incontra Stella se ne innamora, e per lei è disposto a cambiare vita. Ma il suo destino sembra essere solo quello della delinquenza (Accattone, Pier Paolo Pasolini).

C’è poi Guido, un regista di fama mondiale che sta preparando il prossimo film quando viene colto da una profonda crisi creativa ed esistenziale che lo blocca. Decide, così, di mettere in scena il bilancio della propria esistenza, per cercare di riordinare e dare un senso a una vita così ricca di successo, eppure così povera di qualcosa a cui lui stesso non riesce a dare nome. Qualcosa che evidentemente sarebbe dovuto essere la cosa più importante dei suoi giorni (, Federico Fellini).

Ci sono Katherine ed Alex, una coppia inglese in vacanza a Napoli. In piena crisi coniugale, ormai estranei l’uno all’altra, visitano per conto proprio la città, fino a ritrovarsi nel mezzo della folla durante una processione. Si abbracciano, ma solo come chi si stringe al vicino per non sentire troppo la solitudine che alberga nel proprio cuore (Viaggio in Italia, Roberto Rossellini).

C’è Aldo, che convive con Irma e insieme hanno avuto una figlia. Irma ora non lo ama più, così Aldo prende la piccola e parte alla ricerca di una nuova vita. Altre donne lo attraggono, ma la presenza della bambina gli è di ostacolo per iniziare nuove storie. La rimanda dalla madre. Ma si accorge che in questo mondo non ci sarà mai spazio per la sua felicità, così decide di porre fine a questo vagabondaggio proprio davanti all’impotente Irma (Il grido, Michelangelo Antonioni).

E infine c’è Mario, giovane impiegato di Livorno, alla ricerca di qualcosa di straordinario che gli sconvolga la vita. Una notte incontra Natalia, una bionda e gracile ragazza che attende il ritorno del suo innamorato dopo un anno dal loro ultimo incontro. Quando Mario si innamora di lei, la ragazza gli dice che vuole restare fedele alla promessa fatta di aspettarlo. Il giorno dell’appuntamento il suo uomo però non si presenta: Natalia si arrende e promette a Mario di imparare, col tempo, ad amarlo. Ma quell’uomo ritorna e Natalia se ne va felice con lui, lasciando Mario nuovamente solo nelle notti della città (Le notti bianche, Luchino Visconti).

Cinque storie diverse, cinque pellicole importanti della storia del nostro cinema. Storie fatte di successi effimeri e fallimenti, ma un’unica solitudine che domanda un avvenimento in grado da dar un senso al vivere. «Queste sono vere periferie esistenziali, dove Dio non c’è», ha detto Papa Francesco (4 ottobre 2013). Perché quando Dio non c’è la vita diventa triste, se non disperata. Quella tristezza e quella disperazione che sembrano nascere dai piccoli o grandi fallimenti, dalle delusioni e dai problemi, in realtà hanno una radice più profonda: nascono dal non sapere o, peggio, dall’aver dimenticato di essere già voluti da Qualcuno che ci sta amando ora di un amore più grande.

Viaggio in Italia di Roberto Rossellini (IT/FR 1954) - Flamingo Video
Il grido di Michelangelo Antonioni (IT 1957) - Medusa Video
Le notti bianche di Luchino Visconti (IT/FR 1957) - Cristaldi Film
Accattone di Pier Paolo Pasolini (IT 1961) - Medusa Video
di Federico Fellini (IT/FR 1963) - Mustang Entertainment