<em>Il pranzo di Babette</em> di G. Axel.

Un dono inatteso, come il Natale

Babette, in fuga dalla polizia di Parigi, si rifugia in Danimarca, dove trova lavoro come governante per due sorelle zitelle. Per ringraziarle di averla accolta preparerà un pranzo francese incantando tutto il paese. Un film caro anche a papa Francesco
Luca Marcora

Danimarca, fine Ottocento. Le anziane sorelle Martina (Birgitte Federspiel) e Philippa (Bodil Kjer) organizzano una celebrazione per il centenario della nascita del padre (Pouel Kern), pastore protestante il cui ricordo è ancora vivo nella comunità. La governante Babette (Stéphane Audran) si offre di preparare loro un pranzo alla francese…

È quasi Natale, e con lui sono in arrivo tutte le melensaggini, il finto buonismo e i sentimenti fuori controllo di cui sono imbevuti i film dedicati a questa festa. Il vecchio adagio «a Natale si diventa tutti più buoni», ripetuto di anno in anno, sembra solo il frutto di uno sforzo, e pure ipocrita. Proviamo allora a proporre un film che con il Natale non ha apparentemente nulla a che fare, ma che forse può aiutare a guardare la dimensione più autentica di questa festa: quel Pranzo di Babette tanto caro anche a papa Francesco.

Tratto da un racconto di Karen Blixen, il film di Gabriel Axel racconta con uno stile semplice, quasi da parabola, la storia di un piccolo miracolo. In un villaggio sulle coste della Danimarca vivono due sorelle, Martina e Philippa, figlie di un pastore protestante che ha riunito intorno a sé una piccola comunità. Rinunciando in giovinezza l’una all’amore di un rampante ufficiale dell’esercito (Gudmaw Wivesson) e l’altra a quello di un cantante dell’Opéra di Parigi (Jean-Philippe Lafont), le due donne dedicano la loro vita a perseguire gli ideali paterni e a tenere unita la piccola comunità. Nello sforzo di conformarsi alle regole di un protestantesimo così austero, il tempo passa velando i loro occhi di tristezza. E con la morte del decano, tra vecchi rancori e maldicenze anche l’unità della comunità lentamente comincia a sgretolarsi.

Finché un giorno arriva nella loro casa Babette, governante parigina fuggita dalla Comune e mandata lì in salvo da quel cantante che anni prima si era innamorato di Philippa. La francese si adatta subito alla vita del luogo e si fa ben volere da tutti. Un giorno vince alla lotteria 10000 franchi e decide di spenderli per offrire alle sorelle il pranzo per il centenario della nascita del padre. Non un pranzo qualsiasi, però: un pranzo francese. Preoccupata, la comunità teme di cadere in peccato mortale partecipando ad un vero e proprio “sabba”. Decidono di accettare lo stesso l’invito, sforzandosi di non parlare delle pietanze, di non trasgredire la propria idea di integrità, rinunciando così a gustare fino in fondo tutte quelle prelibatezze. Ma tra gli invitati c’è anche un generale dell’esercito (Jarl Kulle), lo stesso uomo che da giovane aveva amato Martina, che giungerà lì per chiudere definitivamente i conti con le scelte fatte in gioventù.

Di fronte ad una meravigliosa tavola imbandita, frutto dell’arte di Babette, il generale fa saltare gli schemi degli altri commensali, lodando apertamente le pietanze e aiutandoli a lasciarsi conquistare dalla squisitezza di quel pranzo. Ma non solo: pur non vedendola mai, dalle pietanze riconosce la mano di quella che era stata la più grande chef del Café Anglais di Parigi. Perché Babette non è solo una semplice governante, ma è una vera e propria artista; e ora ha speso tutti i suoi averi per offrire in dono quel pranzo alla comunità che l’ha accolta. Di fronte a tanta gratuità e a tanta bellezza finalmente vengono meno ogni moralismo e ogni dissenso e i personaggi possono tornare a guardarsi in faccia con affetto e gratitudine.

Ecco, il Natale è un po’ come il pranzo di Babette: un Dono inatteso che ci viene fatto per richiamarci alla posizione più autentica e corretta da cui guardare agli altri, ai problemi, alle circostanze della vita. Il Bambino che viene a Natale viene per risvegliare nell’uomo il vero se stesso. Questo non significa che diventeremo all’istante tutti più buoni. Certamente no. Ma più grati verso Chi ci fa questo Dono, forse sì.

Il pranzo di Babette (DAN 1987) di Gabriel Axel
con Bibi Andersson, Stéphane Audran, Jarl Kulle, Lisbeth Movin, Bendt Rothe.
DVD CG Entertainment, 2012