La copertina del libro.

Don Didimo, pagine di «gioia cristiana»

Benedetto XVI lo ha definito «uno dei più umili e grandi sacerdoti del nostro secolo». Fondò il Comune dei giovani e la Scuola di cultura cattolica. Il diario di un prete che portò la passione per Cristo tra le parrocchie del suo Veneto
Giorgio Paolucci

«Il prete che non sa il Crocifisso non sa niente. Sa tutto invece, se sa il Crocifisso». Nelle parole che sua madre gli aveva consegnato il giorno dell’ordinazione sacerdotale è racchiuso il tesoro che don Didimo Mantiero (1912-1991) ha offerto alla Chiesa e al mondo. E questa semplice e profonda “sapienza” sgorga copiosa dalle pagine del suo diario giovanile scritto in un’epoca (dal 1930 al 1946) e con uno stile che sono meno lontani di quanto possono apparire a una superficiale lettura.

La passione per Cristo che scorre nelle vene di colui che nel 2002 il cardinale Ratzinger definì «uno dei più umili e nella sua umiltà più grandi parroci del nostro secolo» genera quella per gli uomini che incontra nell’inesausto farsi “tutto a tutti” tra le parrocchie del suo Veneto. Coglie quanto sia cruciale l’educazione dei giovani, li sfida a misurarsi con le ragioni della fede, conquista il cuore e la mente di molti con la parola schietta e la radicalità della sua testimonianza. Genera una fraternità di amici, la “Dieci”, i cui membri si impegnano a pregare ed offrire a Dio un giorno della settimana per la salvezza altrui, fonda il Comune dei giovani, che propone l’incontro personale e comunitario con Gesù e da cui scaturisce la Scuola di cultura cattolica, attiva ancora oggi e promotrice del prestigioso “Premio medaglia d’oro” assegnato a figure insigni dell’intelligentia cristiana.

«Al fascino e alla vitalità di queste associazioni - scrive nel 1995 il cardinale Ratzinger - potrà difficilmente sottrarsi chi le incontra. Qui non c’è nulla di stravagante, nulla di forzato, nessun accadimento ideologico; qui c’è la gioia cristiana e dalla gioia e dalla forza del Vangelo deriva l’impegno umano». Così lo celebra don Giussani: «Uomo in tutto, che non si scandalizzava e non si spaventava di nulla, tanto era certo della sua fede. E per questo giudicava e abbracciava, sosteneva e correggeva quando era necessario, come farebbe un padre coi figli ancora piccoli».

Didimo Mantiero
Il volto più vero. Diari
introduzione di Marina Corradi, prefazione di Luigi Giussani, con un testo di Joseph Ratzinger
Lindau
pp. 278 - € 21