La copertina del volume <br> <i>Scegliere un film 2013</i>

Come si sceglie un film?

In un libro, oltre 190 titoli usciti da giugno 2011 a maggio 2012. Pensato per chi desidera una visione «che lo arricchisca sul piano umano e culturale, o semplicemente un sano divertimento personale o famigliare». Con tanta attenzione ai contenuti
Luca Marcora

Quella del 2012-2013 non è stata decisamente una stagione memorabile per il cinema. È quello che affermano Armando Fumagalli e Luisa Cotta Ramosino in apertura del loro nuovo volume Scegliere un film 2013 (Edizioni Ares). L’industria americana ha sostanzialmente proseguito sulla strada dei franchise affermati, portando avanti o concludendo prodotti seriali dal successo garantito, in alcuni casi sapendo anche coniugare l’obbligatoria spettacolarità a un certo impegno di approfondimento e riflessione. Notizie migliori giungono dalla Francia, dove il cinema si dimostra vitale e intelligente; l’esatto opposto di quanto avviene invece in Italia dove dominano, a leggere quanto suggeriscono i due curatori, film o troppo innocui o troppo intellettuali.

Le sorprese più interessanti – come al solito, verrebbe da dire – sembrano arrivare dalle cinematografie minori, saldamente ancorate ad un’attualità spesso drammatica, ma che soprattutto dimostrano un’interessante maturità di scrittura delle storie che raccontano. Il bilancio si conclude isolando gli unici due autori in grado di volare davvero in alto in questo panorama piuttosto desolante, ovvero l’americano Terrence Malick e l’italiano Giorgio Diritti, due registi decisamente fuori dal coro delle rispettive cinematografie di appartenenza.

Di fronte ad una stagione avara di autentici capolavori, nella quale sono comunque rintracciabili film pregevoli, verrebbe da chiedersi perché spendere energie per recensire, oltre ai film meritevoli di visione, anche tutte quelle pellicole che raggiungono a fatica le tre stellette di merito (su cinque), che sono ben più della metà di tutte quelle presentate nel volume. La risposta è nella natura stessa di questa collana: il progetto, che coinvolge giovani studiosi e professionisti del settore, nasce con la semplice idea di «offrire un servizio alle tante persone che amano il cinema e che desiderano una guida e un orientamento per scegliere un film che sia secondo i loro gusti e che li arricchisca sul piano umano e culturale, o anche semplicemente per un sano divertimento personale o famigliare». A partire da quell’instancabile curiosità, possibile solo in un’autentica antropologia cristiana, che ci spinge a cercare ciò che vale in tutte le dimensioni dell’umana espressività.