ALL'ORIGINE DELL'ADOZIONE

Vittoria Maioli Sanese, psicologa della coppia e della famiglia, affronta la ferita di chi non può generare carnalmente. Con la certezza che si può essere genitori solo se si è figli
Laura Vallieri

La raccolta di riflessioni e dialoghi della dott.ssa Vittoria Maioli Sanese Come figlio è il racconto di cosa c’è all’origine dell’esperienza dell’adozione: la realizzazione del proprio essere adulti. Il punto di partenza è che si può essere «Come padre, come madre» solo se si è figli. Affrontare la ferita di non aver avuto figli naturali è il primo modo per non concepire il figlio come «un risarcimento danni». Accettazione della realtà non è assenza di dolore. Il non aver generato carnalmente non è un’ingiustizia ma il percorso dell’esistere. La parte psicologica più difficile è trasmettere al figlio la sua identità. Il bambino accanto ai genitori impara chi è, il suo io, la definizione di sé. «Il rapporto genitore-figli è un rapporto di definizione cioè di identità». Essere genitori è accettare che il bimbo faccia parte della mia persona anche se non è lui che mi fa diventare genitore. La relazione di coppia coniugale è l’aspetto strutturale più importante, «scambio profondo di sentimenti ed emozioni che ha fatto di un marito un padre e di una moglie una madre». Il vero lavoro dei genitori non è sul figlio ma su di sé e amare quel bambino vuol dire lavorare sulla propria vita, solo così è possibile entrare in rapporto con lui, accoglierlo, compreso il suo passato. Il genitore non fa il lavoro dell’ educatore, il bambino è una persona che diventa suo figlio. Egli però ha una doppia origine: quella dei genitori che l’hanno messo al mondo e quella dei genitori che lo identificano come figlio. Se non si diventa padri e madri di quel bambino non si genera cioè se non si diventa un’origine per lui. «Nell’adozione di mano in mano che il bambino cresce risponde inconsciamente anche all’altra origine». Amare quel figlio significa amare quel padre e quella madre che l’hanno generato. «È una questione di amore: fare uno spazio grande, dentro il cuore e la mente, a un bambino che non si è portato fisicamente dentro al corpo».

Vittoria Maioli Sanese
Come figlio
Marietti
pp.192 - € 15