La copertina del libro.

«Siamo tutti prigionieri»

Due occidentali in ostaggio in Siria. Più di 150 giorni in condizioni subumane, poi la liberazione. Domenico Quirico, inviato de "La Stampa", racconta dei mesi di prigionia in questo "Paese del male", così simile al nostro cuore...
Elena Rossato

Aprile 2012: due occidentali, cristiani, l’italiano Domenico Quirico, inviato de La Stampa, e lo studioso belga Pierre Piccinin da Prata, in Siria per raccontare il dramma di un popolo trascinato nel baratro della guerra civile, vengono traditi dall’Armata Siriana Libera e venduti a un gruppo di "banditi". Verranno liberati dopo 152 giorni, trascorsi in condizioni subumane, e avendo potuto comunicare con le proprie famiglie soltanto due volte: la prima dopo circa due mesi e la seconda poco prima della liberazione.

Questo libro è il racconto crudo, a volte perfino tragico, dei 152 giorni trascorsi in prigionia. Non è un libro a lieto fine anche se l’epilogo è la liberazione, ma è un libro che fa pensare, a riflettere, che rompe le nostre sicurezze, che ci obbliga ad inoltrarci nei sentieri tortuosi del male che si annida nell’animo umano. Ci troviamo a respirare l’odio, a sentirlo crescere in noi, a dibatterci per respingerlo, per arginarlo; veniamo portati anche noi, in prima persona, a quel limite, giunti al quale occorre decidere: schiavi in questo Paese del male, che è la Siria, ma che può essere anche il nostro cuore, o abbandonati al Solo che può far germogliare il perdono e la speranza anche lì dove tutto sembra perduto.

Dice Pierre Piccinin: «Sono tornato afflitto e dolente, con una traccia indelebile di un malessere permanente…Mi sento svuotato. Ho perduto un buon numero di riferimenti, molti dei miei valori e certezze sono svaniti». «Li odio? Li perdono?», si chiede Domenico Quirico, pensando alla sofferenza inflitta a lui, ma soprattutto, in modo ancora più ingiusto, alla sua famiglia. E poi «Quello che vedo nell’uomo è principalmente la sua infelicità». Ecco, è un libro sul male, sul dolore, sull’infelicità, sull’uomo, perché come dice Ahmad, uno degli ultimi carcerieri: «Vedi, ve ne andate liberi. Allora non è vero che voi eravate i prigionieri e noi i custodi. Tutti, voi e noi, eravamo altrettanto prigionieri».

Domenico Quirico
Il paese del male
Neri Pozza Editore
pp. 176 - € 15