"La ragazza in bottiglia" di Sara Allegrini.

Tutto è destinato a perire. O no?

Cadere in depressione o aprirsi alla realtà. Un bivio si affaccia nella vita dei due protagonisti del libro "La ragazza in bottiglia" di Sara Allegrini. Storia di adolescenti alle prese con mille domande, e il desiderio che ogni cosa fiorisca
Giancorrado Peluso

La ragazza in bottiglia di Sara Allegrini, docente e psicologa perugina, edito da Piccola Casa Editrice, riesce a tratteggiare in modo «spettacolare» (come ha detto una mia alunna di seconda liceo) il cuore della condizione di tanti ragazzi. L’alternativa nell’affrontare la vita quotidiana è rappresentata dai protagonisti, Valerio e Valentina. Entrambi hanno alle spalle un passato difficile e davanti a sé una scelta drammatica: lasciarsi cadere nella depressione oppure rischiare di aprirsi alla realtà.

Lei, diciottenne, abbandonata dal padre, ma con una ferita ancor più grande: la morte del fratellino. «Tutto è destinato a perire?», chiede, sfidando il Crocefisso, in una cappellina della sua città, le cui vie, se riflettono Perugia, raffigurano in realtà qualsiasi luogo del nostro Paese. Si chiuderà, perciò, in se stessa, estraniandosi dai coetanei e disinteressandosi della scuola; solo nell’arte, nella pittura, esprime la sua passione alla bellezza. La sua è una solitudine muta, triste, che mette a disagio i compagni, come noi lettori; un velo di tristezza e disperazione che avvolge tutto.

«Tornarono da soli a piedi. Possibile che ad ogni attimo felice dovesse far seguito sempre qualcosa da smorzare la sua gioia?», si domanda la ragazza tornando dalla visita alla nonna malata insieme a Valerio.
Valerio, suo compagno di classe al liceo, è un ragazzo che forse ha troppe responsabilità per la sua età: la famiglia, la scuola. Ma, nonostante tutto, continua a impegnarsi sia nello studio che a casa. In seguito alla richiesta della madre di aiutare la figlia, scopre la sua impotenza davanti a quel fondo di dolore.

Imprevedibilmente, però, qualcosa spacca il muro eretto da Valentina. Nel farla partecipe del suo mondo (i fratellini, l’oratorio e gli anziani), Valerio le comunica ciò che nella vita può non perdersi mai. Così sgorgano le parole, la vita rifiorisce, si anima di colori e sentimenti. L’autrice non indulge nel patetico, il seguito è aperto all’avventura di ognuno dei due ragazzi, ma riesce a rendere viva e coinvolgente la ferita di tanti nostri alunni, così facilmente pronti a lasciarsi schiacciare dal vuoto del mondo o a sopportarlo, inseguendo, con entusiasmo febbrile, una felicità a buon mercato.

Sara Allegrini
La ragazza in bottiglia
Piccola Casa Editrice
pp. 144 - € 11,90