FAMIGLIA L'esempio di Rosetta e Giovanni Gheddo

Luisa Cabrini

Santità: un’avventura per sé. In queste parole sta il cammino terreno di Rosetta e Giovanni Gheddo, la cui causa di beatificazione è iniziata il 18 febbraio 2006.
Due sposi nascosti nel fluire quotidiano della vita in un paese del Vercellese nella prima metà del ‘900. Tutti a Tronzano si accorgono della giovane coppia fuori dal comune, dei due sposi secondo il cuore di Gesù, la cui ordinarietà, intrisa di fede, diventa straordinaria.
Le giornate dei Gheddo sono intense fin dall’alba: la Messa, i lavori di casa, l’esercizio della professione, l’educazione dei figli, la cura di poveri e malati, l’istruzione di chi non è andato a scuola, il catechismo, il Rosario serale. Sei anni di matrimonio realizzano un’unione salda ed eterna, palestra di virtù per i figli che assimilano la fede con la stessa facilità con cui imparano a camminare, a parlare, a giocare, a non temere sacrificio e dolore. Perché solo chi della vita è innamorato, per essa può spendersi: come Rosetta, morta di parto e polmonite, e Giovanni, morto sul fronte russo per un atto eroico di carità. Un tassello prezioso che arricchisce il patrimonio di santità della Chiesa, una sfida forte in un tempo di aurea mediocrità.

Cristina Siccardi
Sposi per davvero. La vita di Rosetta Franzi e Giovanni Gheddo
San Paolo
pp. 176 - € 12