<em>Dio o niente</em>, Robert Sarah.

Dall'Africa a Roma, in missione per la Chiesa

Una conversazione sulla fede con il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino. Dal villaggio di Ouros, in Senegal, alla Santa Sede, ricordando che «l'Occidente senza Cristo è segnato dalla decadenza»
Ambrogio Pisoni

Una conversazione sulla fede con il giornalista e scrittore Nicolas Diat: questo è quanto ci offre il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il dicastero vaticano che si occupa della liturgia.

Un dialogo, che parte dalle origini della sua storia in un villaggio della Guinea vicino ai confini con il Senegal. Inizio segnato dall’incontro, che si rivelerà decisivo, con i missionari francesi spiritani: uomini innamorati di Cristo la cui testimonianza permetterà lo sbocciare nel piccolo Robert del seme della vocazione sacerdotale.

Dal piccolo villaggio di Ourous fino al servizio alla Santa Sede: il dipanarsi di una storia radicata nell’amore a Cristo e alla Chiesa, che permette al Cardinale uno sguardo e un giudizio sulla situazione attuale della Chiesa e del mondo, che si propone con estrema lucidità e passione. La sua parola è sempre semplice e decisa, perché radicata nella preghiera e perciò capace di affrontare tutta la problematica che distingue l’attualità ecclesiale, abbracciando con il suo sguardo l’eredità del Concilio così come è stata vissuta nei pontificati da Paolo VI fino all’oggi di Francesco.

Il giudizio sull’Occidente che ha voluto dimenticare le proprie origini cristiane è netto e senza appello: abbandonato Cristo e consegnato alla dittatura del relativismo, il suo presente ed il suo futuro sono segnati dalla decadenza. È in questo contesto storico e culturale che la Chiesa ritrova l’urgenza della sua missione animata da un amore ardente per Cristo e da una struggente passione per il destino dell'uomo.

Robert Sarah
Dio o niente
Cantagalli
pp. 376 - € 22