La copertina del libro.

Una domanda, tra Dna e filosofia

«L'embrione: grumo di cellule o persona?». In un volume, i testi del convegno "Alla riscoperta dell'uomo", svoltosi nell'aprile del 2012. Dalla bioetica all'antropologia, un affascinante percorso per capire di più chi siamo. E quali sono le nostre origini
Elena Rossato

Cos’è l’uomo? Chi è? Ed io che sono? Sono queste le domande in cui ci si trova immersi affrontando la lettura di questo agile libro, che ha il pregio di lasciare in bocca lo stesso gusto di conquista di una scalata in montagna. Anche i non addetti ai lavori, se si lasciano guidare per passaggi a volte impervi e faticosi, si ritrovano poi ad affacciarsi su panorami mozzafiato, su orizzonti prima impensati. Perché la domanda su cos’è l’uomo, la “questione antropologica”, è un problema che tutti sentiamo, e l’etica da sola arranca di fronte ai nuovi problemi posti non solo dagli sviluppi della scienza e della tecnica, ma dal vivere quotidiano.

La bioetica non può più fare a meno dell’antropologia, e sono le stesse più recenti scoperte scientifiche che urgono a questo dialogo: le possibilità di intervento sulla vita umana sono notevolmente aumentate, ma si sono anche rivelate particolarmente problematiche e ambigue per quanto riguarda le fasi iniziali e terminali della stessa vita. Il “caso serio” dell’embrione obbliga tutti a prendere posizione, perché è dal suo “statuto ontologico” che ne derivano gli statuti morale e giuridico. E allora occorre veramente chiedersi: «Cos’è un embrione? È già un uomo, una persona? È già un “io”, o è solo materia, un mero “grumo di cellule”? Cosa accade nel momento del concepimento?».

Ci troviamo a dialogare, allora, con i grandi pensatori, con i grandi scienziati, e con il nostro cuore. Gli autori ci guidano in questo, e allora scopriamo che i concetti filosofici di sostanza e di forma, così come l’idea aristotelica di anima non sono in contrasto con la biologia e la genetica. Dna e filosofia, insomma, non sembrerebbero essere tanto distanti l’uno dall’altra, ed entrambi porterebbero a dire che «il singolo essere umano è tale sin dal momento in cui comincia a vivere, cioè non c’è momento in cui la sua vita non sia vita umana».

Vale la pena lasciarsi accompagnare in questo percorso, sperando che le riflessioni contenute in questo volume possano aiutare a tendere quei ponti tra mondi e discipline, la cui costruzione è alla base della nascita della stessa bioetica.

La vita e l’essere. L’embrione: grumo di cellule o persona
Marcianum Press
pp. 128 - € 13