La copertina del libro.

La fede, dentro i rivoli della vita

L'ultimo libro di Jonah Lynch spazia su molto: scienza, musica, fede, ragione. Con una serie di "deviazioni" che riporta sempre al tema principale: «L'uomo è un mistero, spiegato solo da un amore debordante»
Walter Muto

Mi si perdoni il gioco di parole iniziale, ma un musicista non improvvisato sa bene cosa significhi improvvisare. Tutto il contrario di quello che normalmente si intende per «lasciare le cose all’improvvisazione». Occorre conoscere profondamente l’armonia, la concatenazione degli accordi del pezzo per poter creare melodie estemporanee - cioè composte nel momento in cui si suona - senza lasciar spazio a note stonate.

È quello che accade nell’ultimo libro di Jonah Lynch, Egli canta ogni cosa, che nel sottotitolo recita proprio Improvvisazione libera su Dio, la musica, la scienza e l’amore. L’improvvisazione è libera, sì, ma il tessuto armonico è ben solido, costruito su una fede che tiene conto di tutti gli aspetti razionali della scienza e che al tempo stesso comprende che la vera musica del cosmo è l’amore.

I grandi temi della vita vanno affrontati in maniera lineare. Come quando si insegna: se si esce dalla strada maestra, bisogna essere in grado di tornarci - con una spinta uguale e contraria, si potrebbe aggiungere -, altrimenti si rischia di perdere la via. Così Lynch, molto americano, come sottolinea Paolo Cevoli nella prefazione, compie un volo alto ed ampio su tutta una serie di particolari della vita umana senza mai staccarsi dal tema principale. Molto americano, e quindi molto concreto. Una fede astratta non interessa. Un Cristo solo idea non attrae. La fede è concreta, il Signore assume il corpo degli amici che gli scrivono chiedendo un consiglio. E a cui lui risponde, non con un consiglio, ma con una vita testimoniata; con una domanda incessante che dà forma al cuore; con una fede amorosa che mette nella giusta luce anche tutte le conquiste scientifiche e tutti i dubbi umani.

Una serie di detour, di circonlocuzioni diremmo noi italiani complicando la stringatezza anglosassone. Detours che però non sono deviazioni, ma semmai convergenze; tornando alla terminologia musicale, diremmo variazioni che riportano all’unico grande tema: la vita umana è un mistero, che può essere spiegato solo da un amore debordante. L’amore incarnato del Creatore, che sorride mentre canta ogni cosa.
In definitiva, e per concludere: di che cosa parla il libro? Di scienza, di musica, di fede, di ragione. Di Destino e di domanda. Di incontri che fanno ritenere possibile ed auspicabile la strada che da soli non si sarebbe deciso di prendere. Il libro parla di che cosa è essere uomini in rapporto con un Destino più grande e buono. Questo è il tema, le variazioni sono tutti i rivoli della vita in cui si incarna.

Jonah Lynch
Egli canta ogni cosa
Lindau
pp. 132 - € 10