Pizzaballa: «Così ho imparato ad essere padre»

La contesa dei Luoghi Santi, le perenni tensioni tra Israele e Palestina e i nuovi regimi confessionali. Nel libro intervista il Custode di Terrasanta spiega perché il dialogo parte proprio dalla fede
Flora Crescini

Il Custode di Terra Santa è un’intervista a padre Pierluigi Pizzaballa, condotta da Piergiorgi Pescali, dalla quale si comprende la storia e il ruolo di questa istituzione religiosa. Ci si inoltra in un tema caldo: Gerusalemme e il dialogo tra le fedi. Chiara la prospettiva di Pizzaballa: «Musulmani, ebrei e cristiani hanno le loro fedi e devono vivere secondo ciò in cui credono. Non ci deve essere per forza un elemento di unificazione. Non dobbiamo fare l’errore di pensare di dialogare sulla fede. Dobbiamo, invece, partire dalla fede».

Questa è la fatica da fare in Medio Oriente, che è in profondo cambiamento: «I vecchi equilibri, che hanno retto negli ultimi cinquanta, sessant'anni [il Medio Oriente], oggi sono terminati. I nuovi equilibri, però, non sono ancora stati definiti». È sufficiente pensare alla situazione di forte tensione tra Palestinesi e Israeliani, al conflitto in Siria e alle diverse primavere arabe, terminate, per lo più, in regimi confessionali (ad esempio in Iraq). Il futuro assetto della regione mediorientale è difficile immaginarlo; sicuramente i cristiani non avranno vita facile.

L’intervista entra anche in merito dei lavori archeologici e del nesso tra essi e la tradizione: «La caratteristica principale che si richiede ai Luoghi Santi è la tradizione: più questa tradizione è antica, e più le si dà peso. In seguito, si valutano anche altri argomenti».

L’Incarnazione ha dunque una storia e una geografia e, se è vero che il Custode è colui che custodisce i luoghi, è vero soprattutto che custodisce l’esperienza. Ben lo sa padre Pizzaballa, quando riferisce che, frequentando l’Università Ebraica di Gerusalemme ed essendo l’unico cristiano, ha compreso che la testimonianza non è controbattere la propria verità a quella altrui, ma è testimoniare l’esperienza che dalla fede nasce; in tal modo, i rapporti con gli studenti ebrei sono diventati profondi e sinceri. Un’ulteriore testimonianza per dire che partire dalla fede apre agli altri.

Importante, infine, l’ultima pagina del colloquio. Alla domanda: «Qual è il compito più difficile che un Custode deve affrontare?», Pizzaballa risponde: «Imparare ad essere padre. Padre in tutti i sensi. Padre che parla ai figli, che sa perdonare, che sa prendersi carico dei bisogni, che tiene unita la famiglia». All’intervistatore che incalza «lei, così giovane, non ha mai trovato difficoltà con i frati più anziani?», il custode, con una semplicità disarmante, risponde: «Eh sì. Ho dovuto imparare ad esser padre quando ancora non sapevo essere figlio. Ma si impara».


Piergiorgio Pescali
Il custode di Terra Santa. Un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa
ADD Editore
pp. 160 - € 13