La copertina del libro.

Basterà alle viscere del cuore la giustizia?

Una delle più grandi filosofe del Novecento. E un pensiero "appassionato" dalla portata rivoluzionaria, allora ed oggi. Tre brevi saggi inediti di María Zambrano sui sentimenti. Per conoscere ciò che decide dell'esistenza, ma che rimarrebbe nascosto
Alessandra Stoppa

Un’autobiografia dei sentimenti. Per María Zambrano sono la cosa più viva della nostra vita e la più incomprensibile. Ma hanno una propria storia, che ha l’ardire di essere personale e universale e che è necessario scrivere: «Che ne sarebbe dell’essere umano, se fosse possibile estirparvi il sentire?».
Un logos che scorre nelle viscere
. A questo è teso tutto il lavoro di una delle più grandi filosofe del Novecento: affermare l’unità tra il pensiero e la passione, la vita della mente e quella dello spirito. Una vera trasgressione, negli anni in cui scriveva (per di più donna) e oggi: l’esperienza di un pensiero appassionato che nasce dal compito di affrontare la vita. È ciò che emerge dalle pagine sul tempo, l’amore, la nascita e la pietà di quest’essenziale autobiografia filosofica, scandita da tre saggi inediti della maturità (risalgono agli anni Ottanta, la Zambrano inizia la produzione scientifica nel 1930).
La vita dell’allieva di Ortega y Gasset è segnata dalla malattia, la tubercolosi, e poi dalla sua netta opposizione al dittatore spagnolo Francisco Franco, che l’ha costretta all’esilio: una condizione che la Zambrano è arrivata ad amare per esserne stata educata, innanzitutto nel vedere ed esaltare ciò che dell’esistenza resterebbe in silenzio, nascosto. Ciò che non si vede, ma - appunto - si sente.

I Due frammenti sull’amore si aprono con un affondo sulla libertà che svela la stoffa rivoluzionaria di questa donna. Dice che nella modernità l’amore deve continuamente giustificarsi, finendo poi per essere confuso con tutti gli altri sentimenti. Nemmeno «tutte le libertà» che l’uomo ha ottenuto sono servite all’amore. Fraintendendolo, l’uomo resta con una libertà vuota: «Come se la libertà non fosse altro che l’essere possibile che non può realizzarsi, privo dell’amore che genera». Senza l’amore non c’è libertà reale. La reale «possibilità di ogni possibile».
Questi brevi saggi rendono famigliare il suo modus philosophandi. Vivente e poetico. Le pagine più belle sono quelle sulla pietà, l’ultimo capitolo. Qui l’oggetto contro cui la Zambrano combatte è chiamato per nome: razionalismo. È una ragione razionalista ad aver eclissato la pietà. La parola è rischiosa, perché fa pensare subito alla compassione per il prossimo, «per gli animali e le piante», ironizza la filosofa. Ma poi allontana ogni ambiguità, perché parla della pietà come di qualcosa che ha a che fare con la conoscenza, con il rapportarsi alla realtà. «Sappiamo a malapena trattare con coloro che sono quasi una riproduzione di noi stessi. L’uomo moderno continua a cercare uno specchio che gli restituisca la sua immagine». Cerca di ridurre tutto «a quello che trova in un modo immediato dentro se stesso». Per questo, nonostante gli «splendidi risultati» della scienza, «siamo come uomini soli davanti e tra le cose. Le dominiamo, le maneggiamo, ma non ci capiamo con esse».

Il vuoto che si apre per questa assenza di un vero sentire, di un vero rapporto con la realtà, deve essere riempito. Da qui, il tentativo moderno di sostituire la pietà con l’etica, la tolleranza, la cooperazione. Ma «il cuore umano e le sue viscere potranno essere soddisfatti da ciò che la giustizia concede loro?», si chiede la Zambrano. È l’accanirsi di risposte sbagliate, lo sforzo di risolvere il problema dell’uomo con rimedi nati dalla mente, a renderci capaci di vedere, conoscere e affrontare solo cose «chiare e distinte».
Mentre la pietà «è saper trattare con il mistero». Ecco la parola «temibile». Per lei coincide con «il fondo ultimo e abissale della realtà inesauribile che l’uomo sente in se stesso», che «ci avvolge e ci abbraccia».
Con questo fondo, dice la Zambrano, «dobbiamo farci i conti in ogni istante».

Marìa Zambrano
Sentimenti per un'autobiografia. Nascita, amore, pietà
a cura di Samantha Maruzzella
Mimesis (Collana Volti)
pp. 78 - 10 €