La copertina del libro.

Sulle orme di un ghost-writer

È la quarta avventura del commissario romano Ottavio Ponzetti. Il suo nuovo caso? L'omicidio di uno scrittore. Le indagini partono dal mondo delle scuole di tango e delle milonghe della Capitale, arrivando al Cammino di Santiago...
Lucio Brunelli

Camminando per le vie di Roma, Ottavio Ponzetti, felice invenzione di Giovanni Ricciardi, insegnante-scrittore, è giunto ormai alla sua quarta avventura. Questo commissario romano, atipico, non scapolo né sciupafemmine, ma con una famiglia alle spalle che spesso lo aiuta nella risoluzione dei casi, è un personaggio a metà strada tra il classico investigatore alla Simenon e il padre Brown di Chesterton.
La sua cifra è una malinconia latente, che spesso lo porta a ragionare troppo o a perdersi in riflessioni sul buon tempo antico e la natura degli uomini. Il suo mestiere di poliziotto lo salva però da un eccesso di autocompiacimento e lo spinge a confrontarsi col reale, con gli uomini concreti che ha di fronte, le loro piccole o grandi miserie, le loro paure, la loro recondita attesa di una salvezza che la giustizia umana non è capace di garantire.
In questo nuovo episodio, sospeso in una Roma assolata e semivuota, il commissario, col fido ispettore Iannotta a fargli da spalla, è chiamato a risolvere il mistero dell’omicidio di un ghost-writer, un uomo dalla vita apparentemente routinaria. Le indagini portano Ponzetti nel mondo delle scuole di tango e delle milonghe della Capitale, dove gli uomini cercano un’occasione d’incontro e di seduzione. La biografia di un celebre tanguero argentino, scritta dal ghost-writer, spinge il commissario sulle tracce di un garbuglio di vite insoddisfatte e in cerca di una seconda opportunità, tra cui una donna misteriosamente legata sia al ballerino sia alla vittima che ne aveva narrato la storia. Le strade di questi due personaggi portano entrambe sul Cammino di Santiago, dove Ponzetti si reca a cercare risposte, in mezzo ai pellegrini che si dirigono alla tomba dell’apostolo: «Lo zaino compatto, ridotto all’osso, indicava la virtù di chi vuole giungere a destinazione: l’eliminazione del superfluo. In quelle poche necessità a cui la vita si riduce quando conta soltanto la meta, era contenuta la potenza ingombrante della domanda che ciascuno portava con sé».

Giovanni Ricciardi
Portami a ballare
Fazi editore
pp. 240 - € 16,50