La copertina del libro.

Il sorriso vispo di un bambino di cinquantotto anni

"Ritorni e partenze" è il nuovo libro di Bruno Cantarini. «Il riassunto di una vita» senza nostalgia. Il mare del Conero, Numana, i genitori «che i loro acciacchi t'offrono in un rigoglio di fiori e tenere abitudini». Poesie brevi piene di memoria
Lucio Brunelli

«Essere quest'albero immobile / il cedro, il pino, l'abete/ le radici alla terra avvinghiate ma nell'azzurro alta la chioma». Perché non c'è solidità senza memoria, ma poi al cuore non basta il passato. Perché la vita, come la grazia della fede (e come in fondo tutti i grandi amori), non è qualcosa che possiamo trattenere o imprigionare nei ricordi: quando pensiamo di possederla ci sfugge di mano. Ritorni e partenze si intitola dunque la nuova raccolta di versi di Bruno Cantarini. Ritorni e partenze, di cui è fatto il viaggio della vita. Del poeta anconetano avevamo già apprezzato nel 2007 Banchi diversi, una specie di Spoon River dedicata ai volti e alle storie di una lunga, innamorata esperienza come insegnante a contatto negli anni con migliaia di ragazzi. La nuova opera assomiglia di più al riassunto una vita. Un piccolo libretto, poesie brevi, si leggono facilmente e non c'è bisogno della decrittazione di uno specialista per gustarne il senso profondo e il sapore genuino. C'è la memoria, appunto. Il mare stupendo del Conero, di Portonovo e Numana. Gli affetti più cari: quell'immagine del Sacrocuore appesa alla parete, a far da compagnia sin dall'infanzia e il dono di genitori cristiani («che i loro acciacchi t'offrono in un rigoglio di fiori e tenere abitudini»); la moglie, i figli, gli amici... Nello sguardo non vedi mai l'ombra malinconica della nostalgia che idealizza tutto ciò che non è più, per trovare alibi alla insostenibilità del presente. C'è sempre una freschezza nuova. Un sorriso vispo di bambino in un uomo di cinquanta otto anni, che colpisce di più di quello di un bambino, perché ha attraversato la vita, ne ha conosciuto anche le pieghe più amare. E permane, con la stessa curiosità di prima. Ma consapevole, pacificato; grato, come per grazia ricevuta. «Mi punge l'aria salmastra del mattino,/ il rimbombo ovattato di risacca/, l'ingombro d'alghe rossicce,/ legni consunti,/ gusci di conchiglia.// Vivere,/ non di questi resti spolpati e senza voce/ ma per il richiamo aperto che lancia l'alto mare».

Bruno Cantarini
Ritorni e partenze
Itaca
pp. 72 - € 10