La copertina del libro.

Nunzio di Dio, in ogni angolo del mondo

Una testimonianza senza confini: dal Camerun alla Palestina, dall'Indonesia agli Usa. Nella biografia di monsignor Pietro Sambi, il racconto dell'amicizia con Giovanni Paolo II e papa Ratzinger. E di alcune serate passate a L'Avana con Fidel Castro...
Stefano Filippi

Quando si pensa a un ambasciatore ci si immagina un mediatore, uno che prende la verità di lato. Monsignor Pietro Sambi era invece un romagnolo schietto, aperto, deciso, in cui l’amore alla Chiesa era la ragione del suo agire. Sul viso sempre un sorriso, in tasca sempre il rosario. Amava definirsi «sacerdote per vocazione, storico per formazione, diplomatico per obbedienza». Insegnava in seminario quando fu mandato alla Pontificia accademia ecclesiastica, la grande scuola dei nunzi vaticani.

Era un prete che sapeva dire la parola giusta al momento giusto e non si spaventava davanti alle responsabilità. E dal Montefeltro (era nato a Sogliano sul Rubicone ed è sempre stato legatissimo alla sua terra) fu inviato a rappresentare il Papa negli angoli più tormentati e insanguinati del pianeta. Dal Camerun al Burundi, dall’India al Nicaragua, dall’Indonesia a Cuba negli Anni Settanta. Divenne amico di Fidel Castro il quale a volte, di notte, raggiungeva la nunziatura dell’Avana per due spaghetti con monsignor Sambi e «intrattenersi con lui sugli argomenti più svariati». Così racconta Valerio Lessi nella biografia del Nunzio di Dio, un libro che scorre tra documenti e le numerose testimonianze vive di chi lo conobbe da vicino.

La cultura, la simpatia, l’amore a Dio e alla Chiesa, l’esperienza, la capacità di intrecciare rapporti sinceri con chiunque colpirono Giovanni Paolo II che spedì Sambi in Terrasanta, dove il nunzio organizzò il viaggio papale nel Giubileo del 2000 e contribuì a risolvere la crisi dell’assedio della basilica della Natività a Betlemme. In Palestina lo ricordano ancora con affetto. Benedetto XVI lo mandò a Washington proprio mentre negli Stati Uniti stava scoppiando lo scandalo degli abusi sessuali del clero, e Sambi incarnò la volontà del Papa di promuovere un profondo cambiamento tra l’episcopato americano. Nell’estate 2011 si preparava a lasciare gli Stati Uniti: Ratzinger lo voleva in curia a Roma per avviare un’altra opera di rinnovamento nelle finanze vaticane. Invece un male ai polmoni colpì improvvisamente il nunzio, che morì a Baltimora nel 2011 a 73 anni. A Roma lo attendeva la porpora cardinalizia. Ai compaesani che gli chiedevano se ne fosse contento rispondeva: «Davanti al Signore non conta la veste rossa o viola, ma solo quella bianca del Battesimo».

Valerio Lessi
Pietro Sambi. Nunzio di Dio
Cantagalli
224 pagine - 16 euro