La copertina del libro "Pierre Favre".

Pierre Favre, una vita alla conquista del Destino

Jaca Book ripropone il libro sul compagno di Francesco Saverio e Ignazio di Loyola, proclamato santo da papa Bergoglio a dicembre. I "tre amici nel Signore" diedero vita alla Compagnia di Gesù, in un dialogo senza fine con quel Tu sempre cercato
Luisa Cabrini

L'elezione di papa Francesco ha contribuito a riportare l'attenzione su Pierre Favre. Il libro di Michel de Certeau, pubblicato nel 1975 ed ora riedito da Jaca Book con un corposo saggio introduttivo di Luce Giard, offre un quadro interessante del personaggio e del contesto storico-culturale.

Nato il 13 aprile 1506 a Villaret, nel ducato di Savoia, da Louis e Marie Périssin, modesti agricoltori che intendono indirizzare il figlio alla vita rurale e alla cura del patrimonio familiare, Pierre, su consiglio dello zio paterno, priore della certosa del Reposoir, frequenta la scuola elementare di Thônes e quella fondata a La Roche dall'umanista Veillard. Iscrittosi nel 1525, per interessamento del cugino Claudio Périssin, nuovo priore del Reposoir, come pensionante a pagamento nel collegio parigino di Santa Barbara, intraprende gli studi letterari e filosofici a Parigi, coronati nel 1536 dalla laurea in artes liberales.

Compagno di studi e amico di Francesco Saverio, nel 1529 Favre conosce Ignazio di Loyola, con cui instaura una salda amicizia: «Vivevamo insieme, ripartendo la camera, la mensa, la borsa… Egli mi era insegnante di vita spirituale, dandomi possibilità di ascendere alla conoscenza della volontà divina e della mia… Divenimmo una cosa sola nei desideri, nella volontà e nel proposito di scegliere la vita che teniamo tutti noi».

Il profondo legame dei “tre amici nel Signore” è l’inizio della Compagnia di Gesù: un modo di vita avvincente, un’intensa prossimità in cui i talenti e le personalità si compenetrano nella risoluta ricerca e nella dolce conquista del Destino. Ordinato sacerdote nel maggio 1534, il 15 agosto, unico prete del gruppo, insieme a Ignazio e altri cinque compagni, a Montmartre pronuncia il voto di vivere in castità e povertà, di andare a Gerusalemme e di mettersi a disposizione del Papa.

Le pagine del volume mostrano un Favre protagonista della nascita e delle vicende della Compagnia fino al riconoscimento ufficiale ad opera di Paolo III, nel settembre 1540, e documentano il suo itinerario culturale e spirituale, caratterizzato da un’accentuata dimensione mistica e giunto a maturità attraverso la preghiera, la pratica della carità e l’esercizio della Regola gesuitica.

Michel de Certeau riporta ampi stralci del Memoriale, il diario dove Favre annota dati biografici e riflessioni, un dialogo incessante tra un io attratto da tutto e da nulla soddisfatto con il Tu sempre trovato e cercato. Pierre vive di Dio, con Lui ha piena familiarità ed intrattiene un colloquio pressante evocato dalla quotidianità che è sotto i suoi occhi: epidemie, carestie, inondazioni, incendi o siccità, immoralità, prostituzione, crudeltà, acuto bisogno di salvezza. La sua missione va dal 1536 fino alla morte: da Roma a Venezia, alla Germania, alla Francia, al Belgio, alla Spagna e al Portogallo. I suoi lunghi viaggi a piedi o a dorso di mulo, sono pieni di preghiera - ha con sé il breviario, qualche libro, il bagaglio degli effetti personali, l’altare portatile -, di misericordia e di annuncio: nelle università, nei conventi, tra gli intellettuali e i nobili, tra i re e la povera gente. È un “eroe interrotto” dell'evangelizzazione, «partiva sempre troppo presto per constatare i frutti del suo lavoro», scrive de Certeau: «chiamato come teologo al concilio di Trento, giunse fino a Roma, ove morì di fatica l’1 agosto del 1546».

Quest’uomo mite è oggetto di culto subito dopo la morte: beatificato da Pio IX il 5 settembre 1872, è proclamato santo da papa Bergoglio il 17 dicembre 2013.

La lettura del libro insinua una domanda: un personaggio così essenziale può essere una chiave per interpretare il pontificato di Francesco? «Occorrono argomenti di opere e di sangue… le parole non bastano più», si è trovato a dire una volta Favre: nulla di strano che libri del passato raccontino il presente.

Michel de Certau
Pierre Favre
Jaca Book - Milano
pp. 93, € 12