Angelo Scola, "Il mistero nuziale"

Insieme, la Trinità e i piatti da lavare

«È impossibile amare l’altro come altro se non lo si ama nel suo destino». Il cardinale Angelo Scola alle prese col tema del matrimonio e con la vita coniugale, che vissuta cristianamente diventa uno spettacolo
Ines Maggiolini

Innanzitutto è un libro difficile, nel senso che difficile è mettere insieme la Trinità con i piatti da lavare, i figli che vanno per la loro strada e il marito con i suoi problemi. Piuttosto è un testo da tempo libero, quando - cioè - si ha la testa e il cuore disponibili a fare un cammino.

Sullo sfondo ci sono tutte le battaglie di oggi: la crisi della famiglia, i temi della bioetica, le politiche per la coppia e per i figli, l’indissolubilità del matrimonio... Ma non sono questi i punti che mi hanno affascinato, quanto - fin dal titolo - il richiamo costante al Mistero, che non è l’ignoto, ma l’Infinito che ci viene incontro come orizzonte vero dell’amore, del matrimonio, della famiglia. È la sola ipotesi convincente che non trasforma la vita coniugale in una gabbia, anzi la spalanca, fa sì che circoli aria, libertà autentica, per sé e per i figli, o - come accade - per i genitori accompagnati negli ultimi giorni.

Non fa sconti l’autore quando introduce il paragone con la Trinità per spiegare l’origine e il modello della nuzialità, «intreccio indissolubile di tre fattori: differenza sessuale, amore e fecondità».

Paradossalmente questo paragone, pur nella sua assoluta imponenza, non abbatte, ma allarga il cuore, perché siamo chiamati ad una cosa grande, sacra. Scrive l’Arcivescovo di Milano: «Attraverso la nuzialità noi percepiamo che qualcuno ci chiama e mette in moto la nostra libertà. Il Mistero assume così il volto di una presenza reale, benché sempre velata: il volto di un tu che in qualche modo cerca di interloquire con l’io». È con commozione che il pensiero torna ai momenti più veri della propria storia, quando - per Grazia - uno percepisce che l’altro, il marito, la moglie, gli è necessario per essere se stesso.

Con una conseguenza: «È impossibile amare l’altro come altro se non lo si ama nel suo destino». Al di fuori dell’esperienza dell’essere creatura, di avere un padre e una madre, di essere voluto, un compito impossibile. Eppure basta pensare al volto degli amici per dire che una realtà così reale esiste: c’è chi ha ragazzi in affido, chi si prende cura di anziani genitori, chi ha la moglie malata, chi più semplicemente apre la propria casa agli amici dei figli.
Uno spettacolo che l’autore definisce sinteticamente “accoglienza”, «il metodo per comunicare la bellezza del mistero nuziale».

La Chiesa non ha paura dei tradimenti e delle meschinità di cui siamo capaci, tanto che per spiegare «la sacramentalità dell’amore tra l’uomo e la donna» arriva a dire che «la modalità con cui Cristo resta unito alla Chiesa passa attraverso il modo con cui i mariti e le mogli cristiane sono uniti tra di loro». Per il bene di ognuno di noi, e del mondo.

Angelo Scola
Il mistero nuziale. Uomo-Donna. Matrimonio-Famiglia
Marcianum Press
pp. 360 - € 29