"L'uomo della croce" di Alfredo Tradigo.

Il "quinto Vangelo" non scritto

A Milano la presentazione del libro "L'uomo della croce" di Alfredo Tradigo. L'evolversi nella storia dell'iconografia legata alla crocifissione. E, insieme a questa, il cammino del popolo cristiano. A partire dai primi secoli ad oggi
Francesca Capitelli

«Il Christus triumphans e il Christus patiens sono il filo dorato e il filo rosso che a partire dall’anno Mille si intrecciano sempre di più caratterizzando l’immagine del crocefisso da lì in poi». Alfredo Tradigo ha passato gli ultimi anni a studiare e catalogare le raffigurazioni della Croce nella storia dell’arte, raccogliendo nel volume L’Uomo della Croce - Una storia per immagini più di duecento immagini.

Con monsignor Francesco Braschi, dottore della Biblioteca Ambrosiana, e il professor Paolo Biscottini, direttore del Museo Diocesano di Milano e storico dell’arte all’Università Cattolica, Tradigo, che è giornalista, scrittore e studioso d’iconografia cristiana, ha presentato il suo libro martedì 24 febbraio, nella cornice della chiesa del Santo Sepolcro della Biblioteca Ambrosiana, promotrice dell’evento.

Una tavola rotonda raccolta attorno alla figura del “sacro legno”. E se monsignor Braschi ha presentato il Crocefisso nel pensiero originario dei padri della Chiesa, Biscottini ha parlato della sua immagine nella cultura occidentale. All’autore, invece, il compito di presentare in oltre quaranta schede alcune delle duecento immagini che collegano i primi cristiani a Michelangelo, o Rembrandt ai crocefissi di Dalì e alle lame di luce di William Congdon. «Duemila anni di storia che hanno avuto come punto di riferimento quel simbolo». «Nei primi secoli, era considerato oltraggioso raffigurare il corpo di Cristo crocifisso», dice Tradigo. «La croce veniva divisa dalla figura di Gesù, e diventava il bastone del “Buon Pastore” o il vessillo vittorioso del “Cristo Milite”, come nei mosaici di Galla Placidia a Ravenna. È solo a partire dal V secolo che, a Roma, nella formella di Santa Sabina - ora conservata a Londra - vediamo per la prima volta il corpo di Cristo appeso sulla croce».

Una rappresentazione che si evolve nei secoli. Così per esempio, dal Christus triumphans della tradizione bizantina, ieratico e solenne, con gli occhi spalancati e vittoriosi sulla morte, si arriva al Christus patiens, che trova il suo apice in Giotto. «Il cambiamento nel tempo dell’immagine della Croce è dovuto al continuo adattamento dell’arte alla realtà contingente che si trova di fronte. Per capirsi, san Francesco, san Bernardo e san Domenico hanno ridato dignità alla sofferenza, alla contemplazione e tutti questi aspetti sono entrati nell’opera degli artisti a loro contemporanei». Ogni dipinto, ogni icona, ogni rappresentazione della Croce è un’istantanea del modo in cui la fede veniva vissuta. «I grandi crocefissi toscani del XIII e XIV secolo lasciano trasparire un senso di tristezza e nostalgia, e di dolore e sofferenza con quei volti scavati e sanguinanti che mirano al cuore del fedele». Così la Croce diventa anche l’albero della Vita, dove Gesù vi si contorce sopra, un uomo che prova dolore e piange, ma che rappresenta il più grande mistero nella Storia: il Dio fatto carne.

Un libro, quello di Tradigo, diviso in quattro parti: accanto alla storia della Croce e della sua iconografia, si affaccia l’umanità ai suoi piedi. Dalla Maddalena ai Santi, dai committenti agli artisti che secolo dopo secolo hanno voluto porre la loro figura sotto quella Gesù. «Anche Chagall si trova sotto il crocefisso, con la tavolozza dei colori in mano. Era di origine ebraica e la sua arte suscitò un grande scandalo, perché, in un secolo privato del rapporto personale con Dio, dove il dolore è solo dolore senza resurrezione, aveva visto in Cristo una speranza per il popolo ebraico», spiega ancora Tradigo.

«La croce è come un termometro della Storia: calandola nei secoli si può ricostruire tutta la vicenda del popolo cristiano. È un quinto vangelo “non scritto”». Un pellegrinaggio nel tempo e nell’arte, in cui i protagonisti sono l’immagine e lo sguardo di quell’Uomo.


Alfredo Tradigo
L'uomo della croce - Una storia per immagini
San Paolo
pp. 512 - 149 €