<em>In ogni caso niente paura</em>, di Cristiano Guarneri.

Lo sguardo semplice che riapre tutto

Nella Bassa Cremonese, un romanzo che racconta della sofferenza di un padre per il figlio malato. E dell’incontro con alcuni amici in oratorio e un prete che rende possibile una nuova vita
Gian Corrado Peluso

Il romanzo d’esordio di Cristiano Guarneri, In ogni caso niente paura, si dipana in densi capitoli per seguire due storie apparentemente parallele. Quella di Carlo, un giovane di paese della Bassa Cremonese, che assieme ai suoi amici, comincia ad affacciarsi alla vita. Pieno di domande, incertezze e con tutte le tensioni, gli scherzi e le pulsioni della sua età. E quella, più drammatica, di Rino, presentata nel flashback iniziale. E del figlio Giacomo, gravemente malato dalla nascita.

La prima vicenda appare nella sua normalità, mentre l’altra si presenta molto più contraddittoria. Anche l’incrociarsi delle due vicende, attraverso uno scherzo dei ragazzi al povero malato, sembra presagio di ulteriori sofferenze. Invece, si staglia, e nello sviluppo del racconto cresce una figura, centrale nella sua apparente normalità: un sacerdote. Così umano da piegarsi al dolore cinico di quel padre e alla ferita del figlio. Con uno sguardo all’uomo, tanto leggero e tenero, da riaprire una possibilità nuova per la loro vita.

Quello che può soffocare, in tante pagine, è questo essere piegati su un dolore che non ha speranza. Ciò che, invece, riapre è solo un sentirsi raggiunti e abbracciati.

Così, tra le partite settimanali a scopone con don Flavio e l’attenzione al giovane Giacomo di Carlo e i suoi amici dell’oratorio, la vita del vecchio padre comincia a ricomporsi. Semplici momenti di convivenza riaprono per Rino una percezione diversa della realtà. Come quando, dopo una cena dal don, si accorge che nella sua casa non c’è neanche un libro.

Parallelamente, si apre anche per Carlo - insieme alla musica o alle partite con gli amici - la scoperta di un sentimento più profondo per una coetanea. Che è allo stesso tempo desiderio e intuizione di un compito: aiutare gli altri.

Quello che in qualche passaggio sembra meccanico, trova in due punti una potente forza compositiva. Il primo nella metafora del fiume, che nella sua bellezza scorre sempre deciso: «Non ha paura, il fiume; sa quello che deve fare. Ecco, io voglio esser così», dice uno dei protagonisti, suggerendo quell’impeto del cuore ad andare sempre oltre l’apparenza o gli ostacoli. «Ci sono cose così meravigliose in questo mondo. Messe qui apposta per noi. Se ne accorgono in pochi, lo sai? Ma non è forse questo quello che cerchiamo?».

L’altro punto forte è don Flavio. Che si rivela il cuore del libro: con il suo sacrificio, la drammatica malattia e con quella commovente affermazione della libertà di un uomo, bloccato dal dolore del figlio, ma non più definito da esso.

Cristiano Guarneri
In ogni caso niente paura
Piccola casa editrice
pp. 210 - € 12,90