"Non aver paura di perdonare", Padre <br>Luis Dri, Andrea Tornielli, Alver Metalli

Confessionale: un grembo materno

Padre Luis Dri passa sette ore al giorno ad ascoltare i penitenti a Buenos Aires. Tra il timore di chi pensa di averla fatta grossa e "Il figliol prodigo" di Rembrandt sott'occhio. Il consiglio di papa Francesco: «Perdona, perdona, bisogna perdonare»
Giorgio Paolucci

È la storia di un prete che passa sette ore ogni giorno in confessionale. Che per prima cosa, quando un penitente si presenta davanti a lui, gli prende la mano e la bacia perché si senta accolto, libero di esprimersi, di parlare. Un prete ricordato in varie occasioni da papa Francesco come un modello, che considera il confessionale non come un tribunale dove il peccatore viene sottoposto a giudizio, non come un consultorio dove si fornisce aiuto psicologico a persone in difficoltà, ma come un grembo materno dove sperimentare l’abbraccio di una misericordia senza fine e senza misura.

Padre Luis Dri, frate cappuccino di 89 anni, abita nel santuario della Madonna di Pompei a Buenos Aires e tiene nel confessionale una riproduzione del Figliol prodigo di Rembrandt a portata di sguardo per quanti si accostano. Quando nota in chi viene a confessarsi un certo timore per averla fatta grossa - e se il retropensiero che si può presumere nella sua testa è: «Ma Dio mi perdonerà?» - lui lo invita a guardare l’abbraccio di quel padre al figlio tornato a casa e quelle mani che lo stringono a sé, e gli dice: «Come non ti abbraccerà Dio che è infinita misericordia?».

Una volta, incontrando il Papa, gli confida la sua preoccupazione in ordine a certe assoluzioni che ha impartito, e si sente rispondere: «Perdona, perdona, bisogna perdonare». E lui commenta: «Sì, perdono, ma poi mi rimane una certa inquietudine, per questo dopo vado da Gesù e davanti al tabernacolo Gli dico che è stato Lui a insegnarmi, che il cattivo esempio me lo ha dato Lui, perché Lui ha perdonato tutto, non ha mai rifiutato nessuno». La misericordia, nota padre Dri, è fattore di contestazione dell’affermazione di sé, una barriera al dilagare dell’intolleranza e della violenza, ma anche un principio attivo di riconciliazione, un atteggiamento che ha una profonda valenza sociale.

Per questo Bergoglio afferma che il perdono è la base di qualunque progetto di società futura più giusta e solidale. E per questo, oggi più che mai, ogni uomo deve percepire che, come ha scritto il Papa in una lettera indirizzata a padre Dri, bisogna «continuare a perdonare a secchiate di misericordia». E testimoniare che quando arrivi davanti al confessionale, Lui ti primerea, è già lì ad aspettarti.

Padre Luis Dri, Andrea Tornielli, Alver Metalli
Non aver paura di perdonare. Il "confessore del Papa" si racconta
Prefazione di Papa Francesco
Rai Eri
pp. 216 - € 18