Pharrell Williams.

Un Happy funk tutto da ascoltare

Dopo l'anno della sua consacrazione, il nuovo cd del cantante, autore, rapper e produttore americano. «Una forza creativa, che usa musica, moda e design per esprimere il suo stile distintivo», come si definisce lui stesso
Walter Muto

È possibile che questa segnalazione faccia storcere il naso a molti. Perché infatti parlare di un disco e di un artista che sono già sulla bocca di tutti? Per aiutare innanzitutto chi scrive e poi i lettori ad individuare, provare a capire e giudicare un fenomeno presente e, come si dice oggi, "virale". Pharrel Williams, americano originario della Virginia, 40 anni, è un cantante, autore di canzoni, rapper, musicista e produttore. Sul suo sito ufficiale si definisce «una forza creativa, che usa musica, moda e design per esprimere il suo stile distintivo». Già da queste brevi note si intende che non si può parlare di questo personaggio solo dal punto di vista musicale, ma l'approfondimento deve tenere conto di una serie di altri ingredienti. Dopo i primi trascorsi come batterista e la presenza in alcuni progetti con The Neptunes e N.E.R.D., diventa produttore di successo. Si affidano a lui, in ordine sparso e non cronologico, Madonna, Beyoncè, Britney Spears, Justin Timberlake, Jennifer Lopez, solo per citarne alcuni. E a questo punto la domanda diventa inevitabile: cosa significa "produttore"? Nell'ambito pop-dance essenzialmente si tratta di trovare un sound convincente, che faccia breccia, arrangiare i pezzi con il groove giusto, inventare (nel senso latino di andarsi a trovare, spesso in maestri del passato) il particolare che possa colpire l’ascoltatore.

Il 2013 è assolutamente il suo anno: produce il singolo spaccatutto di Robin Thicke Blurred Lines (il cui video viene ripetutamente accusato di sessismo), collabora con i Daft Punk, cantando due brani, uno dei quali è Get Lucky che spopola per tutta estate, infine la sua Happy viene inserita nel cartoon Cattivissimo me 2 e grazie ad una precisa ed articolata campagna promozionale, diventa uno dei pezzi più ascoltati di questo inizio 2014. Il video di Happy è un vero must; la versione ufficiale è un montato di numerosi spezzoni, in cui tutta una serie di persone (fra cui personaggi famosi, come Magic Johnson e Steve Martin) ballano sulla canzone. Ma tutti questi spezzoni sono tratti da un girato di 24 ore, in cui ognuno dei personaggi interpreta tutta la canzone; centinaia di ballerini e persone varie si alternano in questa performance per le strade di Los Angeles, e rapidamente si è diffusa la mania di girare il video in varie città del mondo e pubblicarlo sul web. Al momento attuale siamo intorno ai 360 video postati da ogni parte del globo.

Naturalmente Happy è presente anche sul cd Girl, di cui dovremo parlare, prima o poi… Cos'altro è presente in questo lavoro? In un'era in cui le collaborazioni fra personaggi già famosi sono all’ordine del giorno (vedi Rihanna e Will.I.am), qui ce ne sono diverse e tutte con artisti di primissimo piano, come Justin Timberlake, Miley Cyrus, Alicia Keys, Daft Punk. L'album è una sorta di fusione fra i due grandi amori di Pharrell, il funk e la musica da ballo. Pare che anni fa avesse provato a proporre dei pezzi a Michael Jackson, ma gli fossero stati rifiutati. In ogni caso è proprio a Michael Jackson che vanno una serie di riferimenti e citazioni, in particolare appare come un vero tributo il pezzo Gush. L'altro fantasma (o se preferite ispiratore) mi pare essere Prince, evocato soprattutto in Hunter. Insieme alle presenze femminili ospitate in un paio di brani del cd - o nonostante esse - il messaggio dei testi di Pharrell Williams in realtà non presta molto rispetto per l'altro sesso, spesso fatto oggetto di riferimenti espliciti. I Daft Punk sono presenti nel brano Gust the Wind, che con i suoi archi vintage ci riporta in una atmosfera molto disco-dance anni '70-80, mentre Know Who You Are, cantata con Alicia Keys, è un omaggio al reggae e al ragamuffin.

Insomma, in definitiva in un contesto completamente diverso, ma si assiste ancora una volta al fenomeno più volte individuato e descritto: si impara dal passato, cercando di trovare una chiave per riproporlo in modo nuovo. Da diverse parti Pharrell Williams è stato dipinto come una specie di superman, o di salvatore della musica. A modesto parere di chi scrive non è esattamente così. Siamo di fronte ad un artista molto capace, molto rilevante nell'area cui appartiene, molto abile nel trovare anche i veicoli promozionali per far circolare la sua musica. È questa la dinamica cui ci si riferiva all'inizio: è sempre più difficile parlare di un cd solo riguardo alla musica che vi è contenuta; occorre considerare e fare riferimento anche ad una serie di elementi extra-musicali, che però fanno parte del piatto che viene servito. In ogni caso di musica qui ce n'è, gradevole e fatta ad arte, prodotta con minuzia di particolari e curata nei minimi aspetti. Occorre da parte dell'ascoltatore una certa flessibilità, e questo vale sempre. Come ogni luogo indica la strada per arrivarci, così ogni prodotto musicale chiede di considerare anche il linguaggio a cui appartiene. Per poter ascoltare e giudicare correttamente. Si accettano giudizi e correzioni di rotta, come sempre ad info@waltermuto.it.