La copertina del nuovo cd.

CORO CET Con un padre si canta meglio

Dieci anni fa hanno iniziato ad armonizzare le prime canzoni prendendo spunto dai canti di montagna. All'inizio non sono mancate le difficoltà, ma oggi hanno raggiunto alti livelli. Grazie a prove, concerti e una passione che cresce
Walter Muto

Circa dieci anni fa, per dare un colore particolare ad un disco di Natale ci venne l’idea di armonizzare alcune canzoni come se fossero canti di montagna. Per eseguirle pensammo di coinvolgere alcuni giovani con questa passione. Così quel coretto, accreditato come coro OX sul CD della storia di Natale Quell’asino di un bue era di fatto l’embrione del coro CeT – Canto e Tradizione. La produzione andò come andò, e per una serie di disavventure quel lavoro non fu loro nemmeno pagato. Una recensione non è forse il luogo giusto, ma di questo faccio pubblica ammenda. Soprattutto però è nato un rapporto che ci ha portato a dividere palchi importanti, come a Natale 2010 quello del Teatro Smeraldo di Milano.
Mi è piaciuto ricordare questo episodio personale, perché, come usa dire, i ragazzi ne hanno fatta di strada da quel primo embrione. Sono andati a fondo della loro passione, hanno aumentato l’organico, hanno lavorato sodo, si sono fatti le ossa in numerose esibizioni live. Hanno poi affrontato un repertorio che, quanto a complessità armonica ed esecutiva non ha niente da invidiare a polifonie considerate più ‘alte’.
Ma soprattutto hanno fatto ciò che tutti dovrebbero fare quando scoprono una figliolanza: imparare dai padri e seguirli. Il coro della SAT è da subito stato il punto di riferimento per le versioni dei canti scelti (la SAT ha un repertorio di circa 300 canti!) e il continuo confronto, insieme al meticoloso lavoro delle prove, ha permesso ai CeT di raggiungere livelli esecutivi altissimi.
L’amore, la guerra, la fedeltà, lo scherzo giocoso, insomma tutti i colori della tavolozza umana sono presenti in questi canti, eseguiti con intensità, gran varietà dinamica e come già detto una pratica esecutiva che rasenta la perfezione. Inutile citare titoli a caso, ognuno dei canti presentati merita di essere ascoltato. Una mia personale preferenza va alla delicatezza della ninna nanna trentina ‘Ndormenzete, popin.
Se li conoscevate già, questo CD vi farà affezionare. Se non li conoscevate ancora, è giunto il momento. Buon ascolto.