La copertina del cd.

FRANCESCO RENGA Tra orchestra e voce le covers più amate

Walter Muto

Devo dire di non essere stato più di tanto sorpreso nel vedere Francesco Renga presentare questo nuovo lavoro a Domenica In. Già da tempo l’artista, ex cantante del gruppo rock Timoria, sta compiendo un percorso che accosta la sua voce rock-melodica e le sue radici a suoni orchestrali, pur accompagnati da chitarre distorte ed ambienti talvolta addirittura noise. Basti pensare ad Angelo, canzone con cui vinse a Sanremo nel 2005, contenuta anche in quest’ultimo CD.
Si tratta essenzialmente di un disco di covers, includendo in esse anche la già citata Angelo e l’altro pezzo sanremese (del 2009) Uomo senza età, entrambe composte da Renga con Maurizio Zappatini.
Gli altri 10 brani rappresentano una cernita di canzoni scelte per far emergere le indubbie doti vocali di Francesco, vestite solo dall’accompagnamento dell’orchestra e del pianoforte. L’arco di tempo in cui sono contenuti i pezzi è indicativo: 1965-1976. Da Io che non vivo senza te di Donaggio-Pallavicini a Non si può morire dentro di Bigazzi-Bella. Con in mezzo altre grandi canzoni di quel grande periodo, per citarne un altro paio, La voce del silenzio, Limiti-Mogol-Isola e L’immensità di Don Backy. Ed anche Pugni chiusi, la canzone dei Ribelli di Demetrio Stratos, unica cover (prima dell’attuale lavoro) che 20 anni fa Renga decise di registrare su disco con i Timoria, come racconta nelle note di copertina.
L’orchestra è affidata a Celso Valli, che la doma con perizia facendo emergere un suono solido e compatto, anche se a mio avviso senza particolare innovazione nella scrittura degli arrangiamenti. Ma l’operazione funziona, belle versioni di belle canzoni, e di questi tempi non è poco.
Come sempre quando ci si trova di fronte ad un interprete dalla forte personalità, voce, timbro e maniera interpretativa si impongono con vigore, e possono piacere oppure no. Ma la materia prima c’è, eccome.
Unico neo, saltato subito all’occhio del vecchio suonatore: nessuna menzione, ad eccezione del primo violino, per i musicisti dell’orchestra, peraltro nemmeno appartenenti ad una formazione stabile e quindi a maggior ragione meritevoli di essere citati, nome e cognome. Buon ascolto, comunque!

Francesco Renga
ORCHESTRA E VOCE

Mercury, 2009
€ 20